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Cittadinanza italiana e buco di residenza. L’importanza di ripristinare la continuità di residenza prima di presentare la domanda di cittadinanza

Scritto da: Admira Beqiraj - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

CITTADINANZA ITALIANA E BUCO DI RESIDENZA. L’IMPORTANZA DI RIPRISTINARE LA CONTINUITA' DI RESIDENZA PRIMA DI PRESENTARE LA DOMANDA DI CITTADINANZA

Lo straniero che chiede la cittadinanza italiana per residenza deve avere una residenza continuativa ed ininterrotta per 10 anni.  (art. 9 lettera F, Legge n. 91/1992)

Oltre alla cittadinanza per residenza per 10 anni, vi sono i casi particolari previsti dall’art. 9, Legge n. 91/1992, ovvero: 

  • 3 anni per lo straniero del quale il padre o la madre o uno degli ascendenti in linea retta di secondo grado sono stati cittadini per nascita,
  • 3 anni per chi è nato nel territorio della Repubblica ma non è riuscito a diventare cittadino entro il 19 esimo anno di età
  • 5 anni successivi all’adozione per lo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano che risiede legalmente nel territorio della Repubblica;
  • 4 anni per il cittadino comunitario;
  • 5 anni per l'apolide e il rifugiato. 

In quali casi, ad esempio, può aversi il buco di residenza:

  • Cambio di abitazione senza comunicare all’anagrafe la nuova residenza
  • .     Mancata sottoscrizione di un regolare contratto di affitto
  • .     Mancata dichiarazione di dimora abituale ed allontanamento dal territorio nazionale per diversi mesi

Come si arriva alla cancellazione della residenza da parte dell’ufficio anagrafe?

Nei primi due casi l’ufficio anagrafe inizia un procedimento amministrativo che spesso termina con la cancellazione della residenza dello straniero. Questo procedimento dovrebbe durare un anno e mezzo, intervallato da raccomandate ed accessi presso l’ultimo indirizzo di residenza noto. Spesso vengono commessi degli errori procedurali da parte del Comune, oppure che gli accertamenti vengano eseguiti quando lo straniero è fuori per lavoro, oppure è semplicemente rientrato per qualche mese nel paese di origine, in tutti questi casi dunque lo straniero viene cancellato ingiustamente anche se di fatto continua a lavorare e vivere nel territorio comunale.

Mancata dichiarazione di dimora abituale e cancellazione della residenza

In questo caso invece la cancellazione della residenza avviene molto più rapidamente. I cittadini stranieri iscritti all’anagrafe sono obbligati a rinnovare la dichiarazione di dimora abituale nel comune in cui risiedono, entro 60 giorni dal rinnovo del permesso o carta di soggiorno, esibendo copia del titolo stesso. Se non lo fanno, trascorsi 6 mesi dalla scadenza del documento di soggiorno, l’ufficio anagrafe del Comune invita lo straniero ad esibire il permesso di soggiorno rinnovato ed a rendere la dichiarazione di dimora abituale, al contrario, lo straniero viene cancellato dall'anagrafe della popolazione residente.

Può quindi accadere che lo straniero extracomunitario, per essere mancato temporaneamente dall’Italia, o per non avere rinnovato la dichiarazione di dimora abituale, si veda cancellare dall’anagrafe senza neanche saperlo. A distanza di tempo, non avendo ricevuto le comunicazioni dell’ufficio anagrafe, lo straniero crede di essere ancora iscritto in quel dato Comune, e invece non lo è più, quando poi presenta la domanda di cittadinanza si vede arrivare un preavviso di rigetto da parte del Ministero o della Prefettura.

Cosa succede se presento la domanda di cittadinanza con un buco di residenza?

Quando lo straniero si accorge di essere stato cancellato e ripristina nuovamente la residenza è soltanto da quel momento che parte il calcolo dei 10 anni utili per la cittadinanza per residenza, perdendo così tanti anni di presenza in Italia, anche per un buco di soltanto un mese.

Lo straniero che chiede la cittadinanza italiana avendo un buco di residenza riceverà sicuramente un preavviso di rigetto (Art. 10 bis legge n. 241/1990) e non può colmarlo producendo documenti che provano la sua presenza sul territorio.

Qual è il rimedio per colmare il buco di residenza e ottenere la cittadinanza?

Quando uno straniero si rivolge allo studio legale dell’Avv. Beqiraj ricostruiamo insieme al cliente tutte le residenze che ha avuto nei vari comuni chiedendo agli stessi il certificato storico di residenza.

Se da questa verifica emerge che ci sono buchi di residenza rappresentiamo il cliente sia in fase amministrativa che eventualmente giudiziaria, al fine di ottenere un provvedimento di ripristino della continuità di residenza.

Lo studio legale Beqiraj ha seguito con successo diversi casi in cui gli stessi Comuni hanno emesso in autotutela un provvedimento di ripristino della continuità della residenza prendendo atto di errori commessi nel procedimento amministrativo e/o della presenza dello straniero nel territorio.

 



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Admira Beqiraj

Avvocato immigrazione, cittadinanza italiana, famiglia e minori, adozione, affidamento