Pubblicazione legale:
CITTADINANZA
ITALIANA E BUCO DI RESIDENZA. L’IMPORTANZA DI RIPRISTINARE LA CONTINUITA' DI RESIDENZA PRIMA DI PRESENTARE LA DOMANDA DI CITTADINANZA
Lo straniero che
chiede la cittadinanza italiana per residenza deve avere una residenza continuativa
ed ininterrotta per 10 anni. (art.
9 lettera F, Legge n. 91/1992)
Oltre alla
cittadinanza per residenza per 10 anni, vi sono i casi particolari previsti
dall’art. 9, Legge n. 91/1992, ovvero:
In quali casi, ad esempio, può aversi il buco di residenza:
Come si
arriva alla cancellazione della residenza da parte dell’ufficio anagrafe?
Nei
primi due casi l’ufficio anagrafe inizia un procedimento amministrativo
che spesso termina con la cancellazione della residenza dello straniero. Questo
procedimento dovrebbe durare un anno e mezzo, intervallato da raccomandate ed
accessi presso l’ultimo indirizzo di residenza noto. Spesso vengono commessi
degli errori procedurali da parte del Comune, oppure che gli accertamenti vengano
eseguiti quando lo straniero è fuori per lavoro, oppure è semplicemente
rientrato per qualche mese nel paese di origine, in tutti questi casi dunque lo
straniero viene cancellato ingiustamente anche se di fatto continua a lavorare
e vivere nel territorio comunale.
Mancata dichiarazione di dimora abituale e cancellazione della residenza
In
questo caso invece la cancellazione della residenza avviene molto più
rapidamente. I cittadini stranieri iscritti all’anagrafe sono obbligati a
rinnovare la dichiarazione di dimora abituale nel comune in cui risiedono,
entro 60 giorni dal rinnovo del permesso o carta di soggiorno, esibendo copia
del titolo stesso. Se non lo fanno, trascorsi 6 mesi dalla scadenza del
documento di soggiorno, l’ufficio anagrafe del Comune invita lo straniero ad
esibire il permesso di soggiorno rinnovato ed a rendere la dichiarazione di
dimora abituale, al contrario, lo straniero viene cancellato dall'anagrafe
della popolazione residente.
Può
quindi accadere che lo straniero extracomunitario, per essere mancato
temporaneamente dall’Italia, o per non avere rinnovato la dichiarazione di
dimora abituale, si veda cancellare dall’anagrafe senza neanche saperlo. A
distanza di tempo, non avendo ricevuto le comunicazioni dell’ufficio anagrafe,
lo straniero crede di essere ancora iscritto in quel dato Comune, e invece non
lo è più, quando poi presenta la domanda di cittadinanza si vede arrivare un
preavviso di rigetto da parte del Ministero o della Prefettura.
Cosa
succede se presento la domanda di cittadinanza con un buco di residenza?
Quando
lo straniero si accorge di essere stato cancellato e ripristina nuovamente la
residenza è soltanto da quel momento che parte il calcolo dei 10 anni utili per
la cittadinanza per residenza, perdendo così tanti anni di presenza in Italia,
anche per un buco di soltanto un mese.
Lo
straniero che chiede la cittadinanza italiana avendo un buco di residenza
riceverà sicuramente un preavviso di rigetto (Art. 10 bis legge n. 241/1990) e
non può colmarlo producendo documenti che provano la sua presenza sul
territorio.
Qual
è il rimedio per colmare il buco di residenza e ottenere la cittadinanza?
Quando
uno straniero si rivolge allo studio legale dell’Avv. Beqiraj ricostruiamo
insieme al cliente tutte le residenze che ha avuto nei vari comuni chiedendo
agli stessi il certificato storico di residenza.
Se
da questa verifica emerge che ci sono buchi di residenza rappresentiamo il
cliente sia in fase amministrativa che eventualmente giudiziaria, al fine di
ottenere un provvedimento di ripristino della continuità di residenza.
Lo
studio legale Beqiraj ha seguito con successo diversi casi in cui gli stessi Comuni
hanno emesso in autotutela un provvedimento di ripristino della continuità
della residenza prendendo atto di errori commessi nel procedimento
amministrativo e/o della presenza dello straniero nel territorio.
Il portale giuridico al servizio del cittadino ed in linea con il codice deontologico forense.
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