Omissione di soccorso: quando si configura il reato e quali sono le conseguenze?

Scritto da: Agostino Cucuzza - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

L’omissione di soccorso rappresenta una delle problematiche più delicate e complesse nel panorama del diritto penale italiano. Si tratta di un reato che tocca non solo l’ambito giuridico, ma anche quello etico e morale, ponendo interrogativi sulla responsabilità individuale di fronte a situazioni di pericolo.

Cosa prevede l’articolo 593 del Codice Penale?

L’articolo 593 del Codice Penale stabilisce che:

“Chiunque, trovando un minore di anni quattordici o una persona incapace di provvedere a sé stessa per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, la abbandona, ovvero omette di prestarle assistenza, quando ne ha l’obbligo, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 2.500 euro.

 Se dal fatto deriva un danno grave alla persona, la pena è della reclusione da uno a tre anni; se ne deriva la morte, la reclusione va da tre a otto anni.

Questo significa che chiunque trovi una persona in pericolo e non presti l’assistenza necessaria, pur potendolo fare senza rischiare la propria incolumità, commette un reato.

Quando si configura il reato di omissione di soccorso?

Perché si possa parlare di omissione di soccorso, devono sussistere alcune condizioni essenziali:

✅ Presenza di una situazione di pericolo: la persona deve trovarsi in una condizione di difficoltà che richiede un intervento immediato.

✅ Possibilità di prestare aiuto senza pericolo: il soccorritore deve avere la possibilità concreta di intervenire senza mettere a rischio la propria sicurezza.

✅ Mancanza di intervento: il reato si configura nel momento in cui si sceglie di non agire, omettendo qualsiasi forma di assistenza.

Non è necessario che la persona in difficoltà subisca un danno: l’elemento fondamentale è l’inerzia di chi avrebbe potuto aiutare.

Chi è obbligato a prestare soccorso?

L’obbligo di soccorso riguarda chiunque si trovi in una situazione in cui può prestare aiuto. Tuttavia, per alcune categorie professionali l’obbligo è ancora più stringente. Ad esempio:

👨‍⚕️ Medici e personale sanitario: hanno un dovere professionale di assistenza e l’omissione può comportare anche responsabilità disciplinari.

🚓 Forze dell’ordine e soccorritori: sono tenuti a intervenire nell’ambito delle loro competenze.

🚗 Conducenti di veicoli coinvolti in incidenti: l’articolo 189 del Codice della Strada impone l’obbligo di fermarsi e prestare soccorso. In caso contrario, si rischiano pesanti sanzioni, inclusa la sospensione della patente.

Quali sono le conseguenze penali?

Le pene previste variano in base alla gravità della conseguenza dell’omissione:

🔸 Reclusione fino a un anno o multa fino a 2.500 euro se la persona in pericolo non subisce danni gravi.

🔸 Reclusione da uno a tre anni se dal mancato soccorso deriva un danno grave.

🔸 Reclusione da tre a otto anni se la vittima muore per mancanza di assistenza.

Se l’omissione è commessa da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, la pena può essere aggravata.

Come difendersi da un’accusa di omissione di soccorso?

Chi si trova accusato di omissione di soccorso deve dimostrare che non vi era una concreta possibilità di intervenire o che la situazione non era tale da richiedere un aiuto immediato. Ad esempio, potrebbe essere esclusa la responsabilità se:

⚖️ Il presunto omittente non si è accorto della situazione di pericolo.

⚖️ Il soccorso non era possibile senza esporre a rischi la propria incolumità.

⚖️ Era già stato attivato un intervento di emergenza (es. chiamata al 118 o 112).

Conclusioni

L’omissione di soccorso è un reato che riflette non solo la necessità di garantire protezione ai più deboli, ma anche il principio di solidarietà su cui si basa il nostro ordinamento. In caso di difficoltà, anche un piccolo gesto – come una chiamata ai soccorsi – può fare la differenza tra la vita e la morte.






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Avvocato Agostino Cucuzza a Bovalino
Agostino Cucuzza

Avvocato Penalista