Avvocato Alberto Boscagin a Verona

Alberto Boscagin

Avvocato a Verona

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La coltivazione domestica di stupefacenti

Sezioni Unite Penali pronuncia n. 12348/2020

Sentenza giudiziaria:

Le Sezioni Unite Penali, con la pronuncia n. 12348/2020 si sono espresse sul quesito alle stesse posto, ovvero se sia o no ammissibile coltivare piante, dalle quali siano estraibili sostanze stupefacenti, nella propria abitazione per un uso esclusivamente personale e non naturalmente ai fini di spaccio. Per Ii giudici di legittimità, non rientrerebbero nell'ambito di applicazione della norma penale, e quindi non configurerebbero il reato di coltivazione di stupefacente, le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica, che, per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell’ambito del mercato degli stupefacenti, appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore. Quindi, non rientra nell’ambito del penalmente rilevante la coltivazione domestica, capace di generare prevedibilmente una modestissima quantità di stupefacente per scopo di consumo personale Ne consegue che la punibilità della condotta di coltivazione di piante da stupefacente è esclusa o dalla classificazione domestica, o dalla incapacità delle piante già maturate di produrre sostanza drogante o, infine, dalla inadeguatezza delle modalità di coltivazione che fanno ragionevolmente ritenere che le piante non ancora mature non saranno in grado di produrre principio attivo con effetto stupefacente.


Avv. Alberto Boscagin - Avvocato a Verona

L'avv. Boscagin Alberto si è laureato nel 2005 presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Verona. Dopo aver svolto il periodo di pratica forense presso un noto studio legale di Verona, ove ha maturato una significativa esperienza, ha iniziato ad esercitare la professione di avvocato operando principalmente nel settore del contenzioso sia giudiziale che stragiudiziale, nelle seguenti materie: diritto penale, infortunistica e risarcimento danni, responsabilità medica e professionale, inoltre avvalendosi della collaborazione di colleghi di studio, si occupa di diritto di famiglia e minorile.




Alberto Boscagin

Esperienza


Malasanità e responsabilità medica

L'Avv.Boscagin si occupa delle problematiche e delle questioni risarcitorie connesse alla responsabilità professionale ed alla responsabilità medica, fornendo consulenza ed assistenza specifica, mediante la gestione del rapporto tra il soggetto danneggiato, il soggetto danneggiante e la compagnia assicuratrice, sia in sede stragiudiziale, curando la quantificazione, la definizione del risarcimento del danno, sia in sede giudiziale (sia civile che penale) qualora la controversia non giunga ad una soluzione conciliativa. Dette attività vengono svolte avvalendosi della collaborazione di consulenti tecnici e medici-legali esterni.


Diritto assicurativo

L'Avv. Boscagin si occupa di diritto assicurativo, trattando vertenze in materia di infortunistica stradale e responsabilità professionale, in particolare responsabilità medica, trattando con le compagnie assicurative in sede stragiudiziale la definizione dei relativi risarcimenti, e qualora non si addivenga ad una composizione conciliativa, tutelando gli interessi dei propri assistiti nelle relative vertenze giudiziarie.


Diritto penale

L'Avv. Boscagin fornisce assistenza in ambito penale tutelando i propri assistiti sin dalla fase delle indagini preliminari, e successivamente nel corso dell’intero procedimento, in ogni suo grado, garantendo al cliente una puntuale, professionale e accurata difesa dei propri diritti. L'attività è svolta principalmente nei procedimenti penali aventi per oggetto: reati contro la persona, la famiglia e il patrimonio, infortunistica sul luogo di lavoro, reati contro la pubblica amministrazione, reati informatici, violazioni in materia di circolazione stradale, reati da colpa professionale.


Altre categorie:

Incidenti stradali, Risarcimento danni, Diritto civile, Violenza, Stalking e molestie, Reati contro il patrimonio, Omicidio, Sostanze stupefacenti, Domiciliazioni, Diritto di famiglia, Eredità e successioni, Separazione, Divorzio, Multe e contravvenzioni, Discriminazione, Recupero crediti, Pignoramento, Diritto ambientale, Matrimonio.


Referenze

Sentenza giudiziaria

Responsabilita' medica: e' onere del paziente dimostrare il nesso di causalita'

Sentenza Corte di Cassazione n. 27612/20

Con la pronuncia n. 27612/20 la Corte di Cassazione nei giudizi di risarcimento del danno da responsabilità medica, ha ribadito un importante principio in tema di responsabilità medica. In particolare con la suddetta sentenza si è affermato che nei giudizi di risarcimento del danno da responsabilità medica, è onere del paziente dimostrare l’esistenza del nesso causale, provando che la condotta del sanitario è stata, secondo il criterio del “più probabile che non”, causa del danno, sicché, ove la stessa sia rimasta assolutamente incerta, la domanda deve essere rigettata”. Pertanto, alla luce di tale orientamento, in mancanza della dimostrazione chiara del nesso di causalità da parte della paziente, la domanda risarcitoria non può che essere rigettata.

Sentenza giudiziaria

Non ha diritto al risarcimento chi percorre una strada buia e scivola su una macchia d'olio

Corte di Cassazione ordinanza n. 24491/2023.

Non ha diritto al risarcimento del danno subito chi, violando una regola cautelare, percorre una strada buia senza dotarsi di una qualsiasi forma di illuminazione, quindi accettando il rischio di non poter vedere ostacoli e pericoli che, anche per la natura carrabile e aperta al pubblico della strada, non potevano qualificarsi neanche imprevedibili. La ratio della decisione, al di là del riferimento alla necessità di una torcia o di un altro dispositivo illuminante, che vuol dire più precisamente necessità di illuminare il passaggio con qualsiasi cosa, è nella imprudenza di percorrere comunque una strada non sufficientemente illuminata

Sentenza giudiziaria

Danno da fermo tecnico autoveicolo a seguito di sinistro

Sentenza n. 15262 del 30 maggio 2023

Con la sentenza n. 15262 del 30 maggio 2023, la Corte di Cassazione ha chiarito che in tema di richiesta di risarcimento per danno da fermo tecnico, incombe a carico di colui che lo richiede l’onere della prova, essendo tuttavia sufficiente a tal scopo, la dimostrazione della spesa sostenuta per il noleggio di un mezzo sostitutivo, essendo peraltro possibile un ragionamento presuntivo, in relazione al nesso causale con il sinistro.

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Lo studio

Alberto Boscagin
Via Euclide N. 26
Verona (VR)

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