Avvocato Alessandro Boschieri a Vicenza

Alessandro Boschieri

Avvocato Tributarista

Informazioni generali

L’avvocato Alessandro Boschieri consegue laurea triennale in Scienze Giuridiche nel febbraio 2006, e Laurea Specialistica in Giurisprudenza presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova, con tesi in Diritto Penale Tributario con la votazione di 108/110. La sua formazione e la successiva attività professionale, con collaborazioni in Studi Legali di primordine, segue l’approfondimento del diritto tributario e societario, maturando esperienza nello specifico ambito. Data Protection Officer e membro di organismo di vigilanza.

Esperienza


Privacy e GDPR

Si offre consulenza e supporto per garantire il rispetto della normativa italiana ed europea in tema di Privacy, nonché offre figure professionali esperte per ricoprire il ruolo di Responsabile della Protezione dei Dati ai sensi dell’art. 39 del Regolamento Europeo. Oltre al ruolo di DPO, Adalex offre la consulenza di professionisti per redigere la documentazione richiesta dalla normativa privacy e per eseguire gli adempimenti necessari per la protezione dei dati.


Diritto tributario

Lo studio offre assistenza legale nella fase di verifica fiscale ad opera della Guardia di Finanza e dell’Agenzia dell’Entrate. L’assistenza riguarda altresì la successiva fase pre-contenziosa e contenziosa tributaria innanzi alle Corti di Giustizia tributaria di primo e secondo grado, nonché avanti alla Suprema Corte di Cassazione. Si assiste altresì il contribuente nei rapporti con l’Agente per la Riscossione (ipoteche, fermi amministrativi, rateazioni). Si offre altresì consulenza ai fini dell’ottimizzazione fiscale dei patrimoni sia privati che societari nonché nelle ristrutturazioni dei debiti erariali..


Diritto commerciale e societario

Assistiamo l'azienda in ogni sua necessità, con particolare attenzione alla regolamentazione dei rapporti con i partner esterni e la compliance aziendale interna. Si esegue la predisposizione e l'aggiornamento di modelli 231, nonché si riveste la carica di membro ODV.


Altre categorie

Previdenza, Fusioni e acquisizioni, Fallimento e proc. concorsuali, Diritto bancario e finanziario, Recupero crediti, Diritto civile, Franchising, Usura.



Credenziali

Pubblicazione legale

I reati, le sanzioni e la tutela del patrimonio aziendale nel D. Lgs. 231/2001

Cleup

L’introduzione da parte del Decreto Legislativo 231/2001 della responsabilità amministrativa e penale degli Enti ha comportato la necessità da parte di Società ed Enti italiani di dotarsi di modelli di prevenzione del reato. Dopo quasi vent’anni dalla promulgazione della normativa in argomento, la giurisprudenza italiana modella la norma specificando i requisiti di tenuta scriminante dei M.O.G. (Modelli Organizzativi di Gestione). Questo volume intende guidare il lettore a una conoscenza rapida e puntuale della normativa e dei suoi recenti aggiornamenti legislativi e giurisprudenziali. Alessandro Boschieri, avvocato e membro di Organismo di Vigilanza. Si occupa prevalentemente di diritto societario e di impresa. Federico Cesarin, operatore giuridico di impresa e formatore in ambito di sicurezza sul lavoro. Alessia Clementi, avvocato e membro di Organismo di Vigilanza. Si occupa prevalentemente di diritto penale e penale di impresa.

Pubblicazione legale

ADALEX ottiene l’apertura della liquidazione controllata per crisi da sovraindebitamento

Pubblicato su IUSTLAB

ADALEX ottiene l’apertura della liquidazione controllata per crisi da sovraindebitamento Lo Studio Legale ADALEX ha conseguito un importante risultato nel campo del diritto della crisi. Il Team composto dagli avvocati Alessandro Boschieri e Saverio Spiezio ha ottenuto dal Tribunale di Padova la sentenza di apertura della procedura di liquidazione controllata del patrimonio ai sensi del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. La decisione rappresenta un importante provvedimento volto alla tutela delle persone fisiche sovraindebitate che, pur non potendo accedere alle procedure concorsuali tradizionali, possono oggi avvalersi di strumenti giuridici efficaci per affrontare e risolvere la propria situazione debitoria. La sentenza riguarda due soggetti conviventi, già coinvolti nel settore imprenditoriale, oggi sovraindebitati a seguito del fallimento della società di costruzioni da loro amministrata. I clienti, assistiti dallo studio legale, si trovavano in una situazione di grave esposizione debitoria, frutto di fideiussioni prestate in favore della società, che aveva contratto numerosi finanziamenti fondiari e chirografari. Una crisi nata da eventi imprenditoriali I coniugi hanno esercitato per molti anni attività nel comparto edilizio, accumulando un patrimonio immobiliare e una reputazione costruita nel tempo. Tuttavia, a seguito della stagnazione del mercato immobiliare e di insolvenze di committenti e partner commerciali, la società da loro gestita è incorsa in una grave crisi finanziaria, culminata con la dichiarazione di fallimento. A causa delle garanzie personali prestate, gli istituti di credito hanno rivolto le loro pretese direttamente sui garanti, promuovendo azioni esecutive, pignoramenti e procedimenti di esecuzione forzata, fino a coinvolgere anche l’abitazione di famiglia. Il ricorso alla liquidazione controllata In questo contesto, lo Studio ADALEX ha presentato istanza per l’accesso alla liquidazione controllata del patrimonio, ai sensi degli articoli 268 e seguenti del Codice della Crisi. La richiesta è stata corredata da una completa documentazione: dichiarazioni dei redditi, inventario dei beni, elenco dei creditori, atti dispositivi degli ultimi cinque anni, spese familiari e situazione patrimoniale aggiornata. Determinante è stata anche l’attività dell’Organismo di Composizione della Crisi, che ha confermato l’idoneità e la completezza della documentazione, accertando una situazione di sovraindebitamento in linea con i requisiti previsti dalla legge. I contenuti della sentenza Con sentenza pubblicata il 17 settembre 2024, il Tribunale di Padova ha accolto il ricorso, disponendo l’apertura della liquidazione controllata. Il provvedimento stabilisce, tra le altre cose: - La distinzione delle masse attive e passive dei due soggetti, evidenziando debiti comuni e personali, secondo la normativa che regola le famiglie sovraindebitate; - L’individuazione di una quota mensile di reddito da lavoro da destinare al mantenimento del nucleo familiare, pari a € 1.800; - La fissazione di un termine minimo di tre anni per la durata della procedura, in vista della possibilità di esdebitazione al termine di tale periodo. Il Tribunale ha inoltre chiarito che i beni sopravvenuti – in particolare, le quote di reddito – possono essere appresi fino al termine minimo triennale, evitando che il debitore venga nuovamente esposto ai creditori al di fuori della procedura. Una difesa fondata su rigore tecnico e responsabilità Lo Studio ADALEX ha evidenziato, attraverso una strategia difensiva solida, la meritevolezza dei clienti e la loro volontà di adempiere ai debiti, laddove possibile. Gli assistiti hanno dimostrato sin dall’inizio un comportamento collaborativo, rifiutando scorciatoie o frodi, e anzi adottando condotte responsabili, quali il risarcimento parziale dei danni e la rinuncia a ulteriori iniziative speculative. Tale atteggiamento ha avuto un peso rilevante nel giudizio, in quanto la procedura di liquidazione controllata è accessibile solo a soggetti che non abbiano posto in essere atti in frode ai creditori, abbiano una condizione patrimoniale trasparente e collaborino pienamente con il liquidatore. Una pronuncia di valore sociale La sentenza emessa dal Tribunale di Padova rappresenta un esempio virtuoso di applicazione della normativa sul sovraindebitamento: uno strumento oggi più che mai necessario per affrontare le conseguenze economiche delle crisi aziendali e familiari. Si tratta di un’opportunità per permettere alle persone fisiche, spesso vittime di fallimenti imprenditoriali, di ricostruirsi una vita dignitosa, nel rispetto delle regole e sotto il controllo dell’autorità giudiziaria. La decisione ha anche il pregio di fornire un orientamento chiaro sul trattamento delle masse attive e passive congiunte, sul calcolo delle quote di reddito apprensibili e sulla durata della procedura, confermando un’interpretazione equilibrata e attenta alla tutela tanto dei creditori quanto dei debitori. Il caso affrontato dimostra come la legge possa essere un alleato per i cittadini che, pur colpiti da eventi negativi, decidono di affrontare le difficoltà in modo trasparente e responsabile. Il lavoro degli avvocati Boschieri e Spiezio ha permesso di restituire ai clienti non solo una prospettiva giuridica, ma anche un’opportunità di riscatto e rinascita, dimostrando che la giustizia può essere non solo punitiva, ma anche rigenerativa.

Pubblicazione legale

Tribunale di Trieste: annullamento deliberazione assembleare di nomina del liquidatore.

Pubblicato su IUSTLAB

Tribunale di Triste: annullamento deliberazione assembleare di nomina del liquidatore. Con sentenza n. 307/2025, pubblicata il 4 aprile 2025, il Tribunale di Trieste – Sezione Specializzata in Materia di Impresa – ha accolto integralmente la domanda promossa con il patrocinio dello studio legale Adalex, annullando una delibera assembleare societaria per gravi vizi procedurali. La pronuncia rappresenta un significativo successo giurisprudenziale in tema di diritto societario e tutela dei soci, confermando l’importanza del rispetto formale e sostanziale delle procedure di convocazione assembleare. Il caso Il ricorrente, socio di una società a responsabilità limitata in liquidazione, aveva contestato la validità della delibera assembleare con la quale, in data 22 novembre 2022, era stato revocato il precedente liquidatore e nominato un nuovo soggetto in sua sostituzione. A fondamento della propria impugnazione, il socio evidenziava il mancato rispetto delle disposizioni statutarie e normative relative alla convocazione dell’assemblea, nonché la violazione del proprio diritto di prelazione sull’acquisto delle quote, elemento aggravante dell’esclusione dalle decisioni societarie. La decisione Il Tribunale ha accolto in pieno la ricostruzione del ricorrente patrocinato da Adalex, ritenendo provato che egli non fosse stato informato dello svolgimento dell’assemblea, e che quindi non avesse potuto esercitare i propri diritti partecipativi. In base a un consolidato principio giurisprudenziale, ribadito anche nella sentenza in commento, in caso di contestazione da parte di un socio circa la mancata convocazione, è la società che ha l’onere di dimostrare l’effettiva e regolare comunicazione. Secondo i giudici triestini, l’assenza assoluta di informazione determina la nullità della delibera ai sensi dell’art. 2479-ter, comma 3, del codice civile, configurandosi una lesione sostanziale del diritto del socio a partecipare al procedimento deliberativo. In tale ottica, l’annullamento della delibera risulta inevitabile, senza che fosse necessario esaminare ulteriori profili di invalidità pure dedotti nel ricorso. Implicazioni e valore giuridico La pronuncia ha notevole rilievo per gli operatori del diritto societario, riaffermando l’inviolabilità del diritto del socio ad essere informato e a partecipare all’assemblea. Non si tratta di meri formalismi: la corretta convocazione è presupposto essenziale per garantire la legittimità delle decisioni assunte e la tutela dei diritti dei singoli partecipanti alla compagine sociale. Conclusioni La sentenza del Tribunale di Trieste segna un’importante tappa nell'affermazione del principio secondo cui la trasparenza e la regolarità procedurale non possono mai essere sacrificate, neppure in presenza di assetti societari ristretti o in fase di liquidazione.

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