Pubblicazione legale:
La dichiarazione di successione è un obbligo di legge e deve essere presentata dagli eredi, dai chiamati all’eredità, dai legatari (e altri soggetti) entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, che coincide, generalmente, con la data del decesso.
La dichiarazione può essere presentata direttamente anche se è fortemente consigliato farlo tramite un intermediario abilitato. Tra gli intermediari abilitati ci sono gli avvocati (chiaramente!)
Non c’è obbligo di dichiarazione se ricorrono contemporaneamente le seguenti condizioni:
l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto
ha un valore non superiore a 100.000 euro
non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.
Presentazione della Dichiarazione
Con la dichiarazione di successione è possibile fare contemporaneamente la domanda di volture catastali. La pratica deve essere presentata esclusivamente online.
Ci sono tre tipi di costi di cui uno, l’imposta di successione, solo eventuale:
Costi vivi
Quando nell’attivo ereditario è presente un immobile, prima di presentare la dichiarazione di successione occorre autoliquidare le imposte ipotecaria, catastale, di bollo, la tassa ipotecaria e i tributi speciali (per esempio, per le formalità ipotecarie). Con la dichiarazione telematica il calcolo dell’autoliquidazione delle imposte da autoliquidare è automatico e dipende dal valore e anche da eventuali benefici come ad esempio la prima casa.
Imposta di successione
Le aliquote e le franchigie per l’imposta sulle successioni e donazioni sono stabilite dall’articolo 2, comma 48, del D.L. n. 262 del 2006.
Per importi superiori a 1.000 euro è possibile rateizzare
Costi del professionista
Il costo del professionista varia da luogo a luogo (di regola più alto al nord), dalla consistenza del patrimonio e dalle problematiche connesse all’asse ereditario
Occorrono una serie di documenti che devono essere inseriti nella dichiarazione o da cui si devono prendere i dati per presentarla
Elenco
1. Certificato di Morte del defunto ed eventualmente dell’erede pre-morto a cui succedono i propri eredi;
2. Certificato di ultima residenza del defunto o autocertificazione;
3. Copia dei documenti di identità e del codice fiscale del defunto e degli eredi
4. Se il defunto era persona spostata: Estratto (non certificato) dell’atto di matrimonio. In caso di separazione/divorzio giudiziale dei coniugi oltre all’atto di matrimonio: Sentenza di separazione e/o divorzio. Omologa di separazione se consensuale;
5. Se persona non sposata: certificato di stato libero;
6. Dichiarazione bancaria/postale di sussistenza e consistenza alla data del decesso di mutui ipotecari, conti correnti, libretti, investimenti finanziari, gestioni patrimoniali, fondi comuni di investimento, azioni, obbligazioni, certificati di deposito bancari, pronti contro termine, e qualsiasi altra attività o passività del defunto;
7. Contratti di affitto;
8. Dichiarazione societaria di titolarità di quote e valorizzazione delle stesse e visura camerale;
9. Copia atti di donazione fatti dal defunto in vita;
10. Dichiarazione del datore di lavoro con le indennità maturate dal lavoratore dipendente (es. mensilità, TFR, etc.). Di regola non vanno nella dichiarazione di successione ma è bene verificare;
11. Documenti di Proprietà di imbarcazioni (e libretto di navigazione) e/o aeromobili. Le autovetture non entrano nella dichiarazione di successione e il passaggio può essere effettuato presso gli uffici di pratiche auto;
12. Atto di rinuncia all’eredità da farsi presso il Tribunale competente rispetto all’ultima residenza del defunto o presso un Notaio;
13. Spese funerarie (per eredi non in linea retta);
14. Iban del dichiarante (conto non cointestato con il defunto);
15. Se è una successione testamentaria oltre ai precedenti: l’atto di pubblicazione del testamento (se olografo) o atto di registrazione del testamento (se pubblico) del Notaio. Da un punto di vista giuridico fare la dichiarazione di successione non implica accettazione dell’eredità.
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