Caso legale:
Mi sono occupato di un caso profondamente tragico. Qualche anno fa, un ragazzo di 33 anni, ricoverato presso una comunità per problemi psichiatrici, è affogato in un canale artificiale. La vicenda, da un punto di vista giudiziario, si è rivelata particolarmente complessa, in quanto non vi era modo di capire come il giovane fosse caduto in acqua ( se è scivolato o suicidato), individuando di conseguenza il possibile colpevole dell'evento.
Le indagini hanno coinvolto sia l'ente gestore del canale, privo di adeguate barriere protettive che separano il corso d'acqua dal passaggio pedonale, sia la struttura di ricovero, in qualità di garante della salute del proprio ospite.
Ad oggi, i punti oscuri sono ancora tanti e difficilmente si individuerà un colpevole, ma l'episodio ha dato modo di portare avanti con successo la battaglia dei Comuni, attraversati dal canale, per l'installazione di adeguate misure di protezione.