Avvocato Andrea Ribichesu a Cagliari

Andrea Ribichesu

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Alcol test: Cassazione sulla validità dei verbali per violazione art. 186 co.2 Cds

Scritto da: Andrea Ribichesu -

Pubblicazione legale:

La Suprema Corte, con la sentenza in epigrafe ha definitivamente chiarito la vexata quaestio relativa alla validità o meno dei verbali elevati per violazione dell’articolo 186 co.2 C.d.S. nei quali si accerta, a mezzo rilevatori alcolemici, la positività del guidatore all’assunzione di sostanze alcoliche. La legittimità dei suddetti verbali e, per l’effetto, delle pedisseque sanzioni elevate non potrà, infatti, prescindere dall’osservanza di appositi obblighi formali quali, in particolare, l’attestazione – all’atto del controllo- dell’avvenuta preventiva sottoposizione dell’apparecchio alla prescritta ed aggiornata omologazione oltre che alla indispensabile e corretta calibratura dell’apparecchio (da riportare sul libretto di accompagnamento). Da ciò deriva, quindi, che il verbale di accertamento dovrà contenere l’attestazione dei dati relativi allo svolgimento dei suddetti adempimenti in modo tale da garantire la controllabilità della legittimità della complessiva operazione di accertamento.

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Avv. Andrea Ribichesu - Avvocato civilista, contenzioso e recupero crediti

Assisto i miei clienti (persone fisiche o giuridiche) nel recupero crediti. Mi occupo, altresì, di diritto di famiglia (separazioni e divorzi) e di risarcimento del danno.




Andrea Ribichesu

Esperienza


Recupero crediti

Seguo attualmente diverse società relativamente alle questioni che concernono il recupero crediti. Mi occupo di gestire sia la fase stragiudiziale che quella giudiziale ove, ovviamente, non si riesca a perseguire immediatamente l'obiettivo prefissato.


Pignoramento

Curando la fase del recupero crediti mi capita, sovente, di procedere coattivamente per il perseguimento dell'obiettivo prefissato che è, appunto, il recupero del credito maturato dal cliente. Mi occupo, dunque, sia dell'instaurazione della procedura esecutiva in ogni sua fase (notifica, approccio con l'Ufficiale Giudiziario) che della sua prosecuzione giudiziale.


Incidenti stradali

Mi sono occupato del settore infortunista stradale offrendo assistenza giudiziale e stragiudiziale in caso di sinistri, mortali e non.


Altre categorie:

Multe e contravvenzioni, Separazione, Divorzio, Brevetti, Marchi, Locazioni, Sfratto, Risarcimento danni, Privacy e GDPR, Domiciliazioni, Diritto civile, Diritto di famiglia, Unioni civili, Matrimonio, Diritto bancario e finanziario, Contratti, Diritto condominiale, Malasanità e responsabilità medica, Gratuito patrocinio.


Referenze

Pubblicazione legale

Perseguibile solo il porto abusivo fuori dall'abitazione e non il reato di detenzione abusiva di armi

La detenzione di un’arma del tipo dissuasore elettrico professionale a bastone, ove maneggiata fuori dalla propria abitazione, integra la contravvenzione ex art. 4 l. 110/75 e non già il più grave reato di “Detenzione abusiva di armi” ex art. 697 c.p. È quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza in epigrafe ritenendo, per l’appunto, integrata solo la meno grave fattispecie del “porto abusivo al di fuori della propria abitazione” e non già il più grave reato della “Detenzione abusiva di armi

Pubblicazione legale

L'abituale accompagnamento di una donna nel luogo in cui essa si prostituisce integra il reato di favoreggiamento della prostituzione.

Integra il reato di favoreggiamento della prostituzione la condotta di chi, abitualmente, accompagni con la propria autovettura una donna nel luogo in cui essa esercita il meretricio. Con la pronuncia in epigrafe la Suprema Corte ha sancito un importante principio di diritto ritenendo integrato il reato di sfruttamento della prostituzione da parte di chi, con la propria vettura, accompagna abitualmente una donna nel luogo in cui la stessa si prostituisce.

Pubblicazione legale

Maltrattamento di animali: è reato impedire al cane di abbaiare

Per gli amanti degli animali non è, in alcun modo, concepibile l’idea di arrecare nocumento ad una creatura vivente, specie se si tratti del migliore amico dell’uomo: il cane. Sono sempre più frequenti i casi di abbandono di animali e/o di maltrattamenti degli stessi, spesso perpetrati dai medesimi padroni. Oggetto della presente trattazione, pertanto, sarà l’analisi di una pronuncia del Tribunale di Taranto (sentenza n.492/2018) la quale ha condannato due coniugi che, nel tentativo di impedire al proprio cane di abbaiare, legavano il muso dello stesso con delle fasce, integrando con ciò il reato di cui all’art. 544 ter c.p. e rubricato, per l’appunto, “Maltrattamenti di animali”.

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Studio Legale Macciotta & Associati
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