Pubblicazione legale:
Con sentenza 5334/25 la Corte di Cassazione ha affermato che la diffusione in una chat whatsapp da parte di una dipendente di un negozio di un video che rappresentava una cliente grassa non può costituire giusta causa di licenziamento. Secondo la Suprema Corte la diffusione del video gode delle garanzie di libertà e segretezza ai sensi dell'art. 15 Cost. anche in considerazione delle caratteristiche della destinazione del messaggio a persone determinate e delle cautele di riservatezza del tipo di piattaforma utilizzata. La circostanza che il datore di lavoro sia venuto a conoscenza dell’episodio a seguito di una denuncia di un membro della chat non fa venir meno l'inutilizzabilità del video nell’ambito del rapporto di lavoro.