Angelo Coccìa

Pubblicazione legale

Ciò che conta per determinare quanto uno dei due coniugi deve versare a quello più «debole», non è più il «tenore di vita» bensì l'indipendenza o autosufficienza economica di quest'ultimo.

Caso legale seguito

Più volte l’utilizzo di un investigatore privato ha dato risultati positivi. Uno di questi si è verificato in una separazione giudiziale in cui assistevo la moglie la quale richiedeva al marito un assegno di mantenimento. Il marito assumeva di essere disoccupato e dunque di non potere fare fronte alle richieste della donna essendo peraltro impossibilitato al lavoro per problemi di salute ad una spalla per la quale aveva prodotto certificazione medica. L’investigatore privato invece scoprì che lo stesso prestava servizio continuativo presso un’officina di riparazione auto ed inoltre, introdottosi nei locali fotografava il predetto che sollevava ruote, lavorava sotto ponti idraulici, dimostrando così di essere in perfetta forma fisica. Vennero fatti appostamenti con fotografie che dimostrarono la capacità e continuità lavorativa dello stesso. La sentenza fu favorevole alla moglie cui le venne riconosciuto sin dai provvedimenti presidenziali il richiesto assegno di mantenimento.

Caso legale seguito

Il caso riguarda una separazione giudiziale introdotta dalla moglie che è proseguita in questa forma nonostante più volte avessi proposto alla controparte, per conto del marito che difendevo, una soluzione consensuale. I coniugi erano giovani e senza figli. Il matrimonio era durato poco più di un anno ed entrambi lavoravano presso la stessa azienda percependo sostanzialmente il medesimo stipendio. La casa coniugale, di proprietà della moglie, era stata lasciata sin da subito dal marito. Dunque c’erano tutti i presupposti per una sola dichiarazione di separazione in cui ciascuno provvedeva al proprio mantenimento. La donna peró insisteva per la condanna del marito al pagamento di un assegno in suo favore. La sentenza stabilì la separazione senza assegno per la moglie e condanna alle spese della stessa.

Caso legale seguito

Ho seguito un interessante caso in cui all’esito della sentenza di appello di una separazione giudiziale veniva dichiarato l’addebito alla moglie. Nelle more del termine di impugnazione decedeva il marito e veniva proposto ricorso per cassazione notificato agli eredi dello stesso. La Suprema corte dichiarava la cessazione della materia del contendere vanificando così l’addebito alla moglie dichiarato nella sentenza di appello.

Caso legale seguito

Nominato esecutore testamentario di una signora successivamente deceduta, ho avuto modo di gestire i vari cespiti ereditari, comprensivi di una vendita immobiliare, e di adempiere a quanto la de cuius aveva stabilito nel testamento nei confronti di eredi e legatari. Con soddisfazione dei legittimati all'eredità.

Caso legale seguito

I nipoti di un'anziana signora chiedevano il sequestro dei beni della de cuius all'indomani della morte della stessa atteso che altri eredi avevano sottratto loro sia beni mobili che immobili anche in di testamento, contestando peraltro la legittimità dell'impossessamento di detti beni. Vi furono anche delle denunce penali. La questione si è risolta stragiudizialmente grazie alla mediazione degli avvocati delle parti che, intelligentemente e tramite un'azione mirata di conciliazione, hanno saputo evitare un lungo contenzioso, facendo accordare tutti gli eredi con loro grande soddisfazione e soprattutto riappacificazione.

Caso legale seguito

Più di una volta sono stato richiesto come consulente per la redazione di testamenti olografi da parte di soggetti che volevano disporre in vita delle proprie sostanze senza incorrere in errori giuridici ed evitare dunque eventuali contenziosi ereditari alla loro morte tra i chiamati all'eredità. E' fondamentale infatti la conoscenza della materia al fine di evitare poi il verificarsi di contrasti che giungono dentro alle aule dei tribunali.