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Atti persecutori

Quanta credibilità ha un uomo rispetto all'attivazione di un eventuale codice rosso?




Caso legale: È il caso di Tizio, che essendo stato legato affettivamente a Caia per diversi anni, a seguito della fine della relazione riceve incessanti chiamate nel cuore del giorno e della notte, pedinamenti nonché messaggi non solo indirizzati allo stesso ma anche ai familiari, amici e conoscenti nonché pedinamenti e altre condotte che reiterate nel tempo hanno portato lo stesso a dover modificare il proprio stile di vita ed a soffrire di paure ed ansie legate al non sapere se tali azioni potessero o meno sfociare in azioni più gravi. Tizio dopo anni rispetto all’inizio di tali azioni illecite, decide di rivolgersi al legale di fiducia. La domanda che spesso ci si pone è: “Ma perché non l’ha fatto prima? Perché ha rischiato che potesse accadere qualcosa di più grave?”. Bisogna altresì tenere in considerazione che spesso la vittima di tale reato vive delle situazioni di vita personale drammatiche, dovute al fatto che anche se la relazione appare oramai terminata, dal frutto della stessa possono esservi nati figli e nel caso di specie, nell’ascoltare un racconto a tratti drammatico, è appunto emerso che da tale relazione fosse nato un figlio che purtroppo veniva utilizzato come boomerang e come “merce di scambio” quando gli animi iniziavano a scaldarsi. Il consiglio opportuno che è stato dato a Tizio è stato quello di sporgere formale querela presso la Stazione Carabinieri più vicina. Appare opportuno ed importante inoltre precisare tali azioni illecite, poste in essere da persona che è stata legata affettivamente alla persona offesa e dinnanzi ad un minore di età comportano un aggravio della pena.



Pubblicato da:


Anna Cavarretta

Avvocato Penalista