Per il lavoro fittizio nei campi in trentasei alla sbarra da maggio TARANTO Mercoledì 28 Febbraio 2018 di Lino CAMPICELLI 1 Sarà un processo a delineare le presunte responsabilità di trentasei imputati, a vario titolo chiamati in causa per l’ennesima, presunta truffa ai danni dell’Inps. L’istituto di previdenza, secondo le risultanze investigative trasfuse poi nel procedimento aperto dalla procura della Repubblica, sarebbe stato indotto a riconoscere indennità di cui i falsi braccianti non avrebbero dovuto godere. Nel caso specifico, erano complessivamente quarantuno le persone imputate a vario titolo. Si trattava, in gran parte, di contadini che non avrebbero lavorato, secondo la tesi sostenuta dal sostituto procuratore della Repubblica dottoressa Rosalba Lopalco, nell’azienda agricola di un imprenditore laertino, con sede legale a Castellaneta. Prestazioni di disoccupazione, malattia, giornate di lavoro fittizie e indennità di vario genere, comprese quelle previste per la maternità: è stato variagato l’impegno dell’imprenditore agricolo che fra il 2009 e la fine del 2013 avrebbe denunciato assunzioni e giornate di lavoro sulla base di simulati rapporti di lavoro. Ne avrebbero beneficiato, sulla scorta di queste condotte, braccianti originari di Laterza, Castellaneta, Palagiano, Mottola, Gioia del Colle, Palagianello, Mesagne, Grottaglie, San Giorgio Jonico, Montemesola, Ostuni e Manduria. A carico dei quarantuno imputati, le cui condotte avrebbero prodotto un danno di alcune centinaia di migliaia di euro per l’istituto di previdenza, la dottoressa Lopalco aveva richiesto il processo. Il procedimento è stato esaminato dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale dottoressa Paola Rosalia Incalza. All’esito dell’udienza, il gup ha disposto il giudizio per trentasei persone, mentre ha ratificato il patteggiamento di una imputata a dieci mesi di reclusione, pena sospesa. Un’altra imputata è stata invece condannata ad un anno di reclusione per truffa ed ha pure beneficiato della sospensione condizionale della pena. Nei confronti di altri tre imputati, invece, il reato di truffa è risultato essere prescritto.Per la cronaca, lo stesso gup ha anche rilevato come alcune dichiarazioni raccolte dagli investigatori, e trasfuse negli atti del procedimento, non fossero acquisibili poichè i verbali degli interrogatori erano stati redatti in assenza dei difensori di fiducia. Dagli atti, in ogni caso, sono emerse indicazioni, sulle condotte truffaldine contestate, meritevoli di approfondimento nel processo che scatterà nel maggio prossimo. Gli imputati dovranno difendersi dalle contestazioni elevate dalla procura della Repubblica, attraverso il collegio di difesa composto fra gli altri dagli avvocati Vitalba Bongermino, Anna Cellaro, Alessandro D’Elia, Biagio Leuzzi, Francesco Paolo Garzone, Nicolò Marta, Pietro Monaco, Raffaele Strada, Antonietta De Fazio, Anna Sannelli e Palmiro Viverito.
Caso legale:
Ho difeso alcuni braccianti agricoli in qualità di imputati del reato di truffa, tutti assolti con formula piena