Diritto all'oblio in Italia: come eliminare articoli dal web e proteggere la tua reputazione online

Scritto da: Antonio Flora - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

Il diritto all’oblio permette in Italia di cancellare articoli e link presenti in rete per proteggere la reputazione online delle persone, specie se il contenuto che li riguarda è stato inserito da tempo e non riveste interesse pubblico.

Le norme Ue e l’esercizio pratico del diritto all’oblio

La corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza in materia di diritto all’oblio il 13 maggio 2014, perfezionata dal regolamento 2016/679, ma questo diritto si può esercitare solo se non lede la libertà di stampa e il diritto all’informazione.

Di conseguenza, il confine tra esigenze di privacy e libertà di espressione è piuttosto sottile e non è sempre di facilissima interpretazione. Senza contare che internet è una rete interconnessa a livello globale, non ha nessun confine geografico che possa delimitarla fisicamente e questo fatto complica l’applicazione pratica del diritto all’oblio.

Condizioni per esercitare il diritto all’oblio in Italia

Consideriamo che tutte le professioni possono essere interessate a ricorrere al diritto all’oblio, ma quelle che svolgono incarichi all’insegna della massima riservatezza legale o sanitaria, ad esempio nell’esercizio dell’attività medica, sono particolarmente interessate a cancellare i dati potenzialmente dannosi per la reputazione del professionista o di un’azienda.

In sostanza, ci sono vari casi in cui l’oblio può essere esercitato in conformità alla legge italiana nell’era del web ed è quindi consigliabile consultare un legale per avere le idee chiare su come procedere in base alle seguenti condizioni:

  • I dati raccolti sulle persone non servono più allo scopo per cui erano stati raccolti, a scopo commerciale o statistico, da siti, e-commerce o applicazioni di telefonia mobile
  • L’interessato ha tolto il consenso al mantenimento delle sue informazioni nei database
  • Trattamento illecito dei dati.

Limiti al diritto di oblio

Stabiliti i casi in cui si può ottenere la cancellazione dei propri dati personali, non si devono trascurare le situazioni che non permettono di soddisfare questa richiesta. In particolare, quando i media esercitano la loro attività in nome della libertà d’informazione, e soddisfano esigenze di pubblico interesse, non è possibile richiedere l’oblio.

Stesso discorso se esistono obblighi legali di rendere noti i dati oppure quando sono in corso accertamenti di polizia e procedimenti giudiziari a nostro carico.

Gli aspetti tecnologici

Sul piano tecnologico è possibile far cancellare i dati da Google compilando un semplice modulo. Attenzione però perché la deindicizzazione non cancella completamente la nostra presenza in rete, ma ne limita la visibilità. Di conseguenza, quello che scompare su Google resta ad esempio su Safari, su altri motori di ricerca, oppure è raggiungibile da chi possiede un link ipertestuale specifico.

Si può infine rendere più anonima la persona citata sul web, cancellandone il nome e lasciando solo le iniziali, ma è una procedura che si applica ai testi come gli articoli giornalistici e non ai video.

Il garante della privacy

Un altro caso in cui si può richiedere l’oblio senza assistenza legale è il ricorso al garante della privacy tramite un modulo di reclamo. In questo caso, il garante esamina la domanda in conformità alla normativa vigente sulla protezione dei dati personali e ha il potere di ordinarne la rimozione.

Il problema è che, nel 70% dei casi, il garante respinge la domanda semplicemente perché il diretto interessato dimentica di richiedere la cancellazione al titolare del trattamento dei dati personali prima di presentare il ricorso.

L’intervento del tribunale

In base all’articolo 700 del codice di Procedura Civile, un’azienda può richiedere un intervento cautelativo urgente per evitare un danno grave e immediato alla sua reputazione, esibendo i documenti necessari che confermino il diritto a esercitare la cancellazione dei dati personali e d’impresa.

Il giudice può quindi ordinare la rimozione delle informazioni dal web in modo temporaneo o permanente e il titolare dei dati che non si adegua rischia sanzioni perché l’ordinanza ha effetto immediato.

La rimozione delle informazioni dai siti web

Chi richiede la cancellazione dei propri dati dal web punta ovviamente a eliminare contenuti falsi, sbagliati o completamente superati che possono fuorviare l’opinione dei navigatori, provocando un danno d’immagine grave o irreparabile.

Gli specialisti informatici consigliano di fare un tracciamento dei contenuti che ci riguardano e che compaiono sui motori di ricerca, tenendo presente che non tutti sono individuabili tra i risultati della prima pagina di Google.

Per questo motivo, servirebbe una mappatura più dettagliata, sia su Google, sia incrociando la ricerca su altri motori, per intercettare e prendere nota del maggior numero possibile di testi e foto da rimuovere senza dimenticare di segnarsi i nomi di pubblicazioni online, social network, forum di discussione e siti web chi li hanno pubblicati o li ospitano nel loro database.

Ricordiamo infine che la cancellazione avviene solo se i dati contengono nome, cognome o foto della persona interessata



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Avvocato Antonio Flora a Lagonegro
Antonio Flora

Esperto in materia di malasanità