Caso legale:
Un candidato, classificatasi seconda in graduatoria in una procedura concorsuale, mi ha conferito incarico di verificare la correttezza degli atti e la legittimità della graduatoria.
Attraverso un’analisi approfondita del bando di concorso e della documentazione acquisita tramite istanza di accesso agli atti, è emerso – secondo la mia valutazione difensiva – che uno dei concorrenti ammessi non possedeva i requisiti soggettivi richiesti dalla normativa di riferimento.
Sulla base di tali risultanze ho predisposto un ricorso giurisdizionale dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale, articolato su diversi profili di illegittimità: violazione della par condicio tra candidati, disparità di trattamento e mancato rispetto delle condizioni di ammissione previste dalla legge.
La strategia processuale è stata mirata a ottenere l’esclusione del concorrente contestato e la conseguente rettifica della graduatoria, così da ristabilire la regolarità della selezione e tutelare in modo pieno la posizione della mia assistita. Questo caso mostra come la combinazione di verifiche documentali e di una difesa tecnica ben strutturata possa incidere concretamente sull’esito di una procedura concorsuale.