Pubblicazione legale:
Il diritto di visita, fondamentale nel diritto di famiglia, regola la relazione tra genitori non collocatari e i loro figli. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che questo diritto non può essere soggetto a coercizione, né diretta né indiretta, anche ai sensi dell'art. 614 bis c.p.c. Ciò implica che non possono essere imposte sanzioni pecuniarie o pressioni legali per costringere un genitore a esercitare il diritto di visita.
Tuttavia, il tribunale può intervenire con misure indirette se il benessere del minore è compromesso. Tra queste, l'ammonimento del genitore inadempiente o, in casi gravi, la revisione degli accordi di custodia. Inoltre, il giudice può ordinare la partecipazione a consulenze o terapie familiari per risolvere problematiche che ostacolano le visite, migliorando così la relazione tra genitore e figlio.
Questa sentenza sottolinea l'importanza di un approccio equilibrato che rispetti i diritti dei genitori ma che ponga al centro il benessere del minore, garantendo che il diritto di visita rimanga libero da costrizioni e pressioni legali.
Fonte: Avv. Pier Luigi Piscitelli - leggi l'articolo