Pubblicazione legale:
Il presente contributo, partendo dalla presa di coscienza dell’enorme divario che sussiste
nel nostro Paese tra la cultura penitenziaria “di massa”, dominante all’interno della società e quella
d’élite, propria dei circuiti accademici, si propone di indagare alcuni ambiti nei quali tale gap si sta
allargando a dismisura, al fine di proporre soluzioni che possano contribuire a colmarlo.
Tali soluzioni hanno tutte come punto di partenza la conoscenza effettiva della realtà carceraria, ad
ogni livello sociale, nella profonda convinzione che solo l’osservazione e la conoscenza del mondo
penitenziario, delle dinamiche sottese e della loro complessità, costituisca il presupposto
fondamentale per poter seriamente ripensare ad una riforma dell’ordinamento penitenziario che
vada oltre alle pur apprezzabili dichiarazioni di intenti.
Si ritiene che tale ambizioso progetto debba ripartire proprio dalle forze intellettuali di questo Paese
le quali, uscendo dai loro recinti accademici, debbano farsi promotori nella società di tale rinascita
culturale, piantando e coltivando quei semi che conducano al germogliare di una rinnovata visione
della realtà penitenziaria.
Fonte: Diritto Penale e Uomo - leggi l'articolo