Contratto di licenza per diritti d’autore: il vero asset invisibile?

Scritto da: Daniela Lombardo - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

Nel mondo dell’economia creativa e digitale, il contratto di licenza sui diritti d’autore è uno strumento ancora troppo sottovalutato. Eppure, in molti settori – editoria, musica, design, software, comunicazione, NFT – può fare la differenza tra valorizzare un'opera e perderne il controllo.

Cosa prevede, in pratica?
Un autore concede a terzi – in modo esclusivo o non esclusivo – il diritto di utilizzare la propria opera, in cambio di un compenso o royalty. Ma la vera partita si gioca su:

Durata e ambito territoriale

Modalità di sfruttamento (digitale, stampa, TV, merchandising...)

Diritti morali e revoche

Equilibrio tra tutela dell'autore e libertà dell’utilizzatore


 La licenza è flessibile: si può disegnare su misura. Ma proprio per questo serve attenzione.

Troppo spesso i creativi firmano contratti generici, cedendo diritti senza limiti, oppure le aziende non regolano adeguatamente l’utilizzo di contenuti originali (con il rischio di contenziosi futuri).


Perché questo contratto è interessante oggi?

Perché i contenuti sono diventati moneta: video, testi, immagini, codici, format.

Perché viviamo in una creator economy: si produce e si condivide ovunque.

Perché tutela e libertà non devono essere in conflitto, ma co-protagoniste.


Il punto vero è questo:
Un buon contratto di licenza non è solo una questione legale. È uno strumento di strategia.
È il modo con cui un'idea può viaggiare, crescere, generare valore – senza perdere il legame con chi l’ha creata.



Pubblicato da:


Daniela Lombardo

Avvocato a Venezia




IUSTLAB

Il portale giuridico al servizio del cittadino ed in linea con il codice deontologico forense.
© Copyright IUSTLAB - Tutti i diritti riservati


Privacy e cookie policy