Il valore legale della parola: quando una promessa vale quanto un contratto

Scritto da: Daniela Lombardo - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

Viviamo in un’epoca in cui tutto sembra dover essere scritto, firmato, certificato, controfirmato. Eppure, nel diritto civile italiano, la parola ha ancora un valore giuridico enorme.

Molti dimenticano che il contratto è, per definizione, un accordo tra le parti, non necessariamente un documento.
L’art. 1321 del Codice Civile stabilisce che il contratto è “l’accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale”. Nessun riferimento alla forma scritta, se non nei casi espressamente previsti dalla legge.

Tradotto: in moltissime situazioni, una semplice promessa — se accettata dall’altra parte — può generare obblighi vincolanti.
Pensa a una consulenza offerta a voce, a un accordo commerciale definito al telefono, a un impegno preso durante una riunione: se emergono elementi chiari di accordo (prestazione, corrispettivo, volontà delle parti), il contratto esiste.

Certo, la forma scritta resta fondamentale per motivi di prova: serve a dimostrare l’esistenza dell’accordo.
Ma non a crearlo.
L’accordo nasce nel momento in cui le volontà si incontrano, anche solo verbalmente.
Lo ricorda spesso la giurisprudenza: “il contratto è valido anche se concluso verbalmente, salvo che la legge richieda la forma scritta ad substantiam” (ad esempio per compravendite immobiliari o fideiussioni).

In un contesto professionale, questo principio giuridico si traduce in qualcosa di più profondo: la responsabilità della parola data.
Chi lavora nel mondo del business sa quanto la reputazione e la fiducia siano capitali intangibili. Un impegno non mantenuto — anche se “solo verbale” — può non solo avere conseguenze giuridiche, ma anche minare la credibilità personale e aziendale.

Il diritto civile non serve solo a “fare causa”: serve a ordinare i rapporti umani.
E ci ricorda che la parola, quando data con serietà, resta vincolante — giuridicamente e moralmente.
In un mondo iper-digitalizzato, forse non è male ricordarlo: la fiducia è il primo contratto che stipuliamo ogni giorno.




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Avvocato Daniela Lombardo a Meolo
Daniela Lombardo

Avvocato a Venezia