Pubblicazione legale:
La Cassazione con la recente ordinanza ( n.27784 del 17 Ottobre 2025) mette un punto fermo " usucapire la quota altrui non e' un fatto di inerzia ma di prova rigorosa.
Perche' il possesso sia davvero esclusivo, servono comportamenti univoci, capaci di mostrare una volonta' di gestione uti dominus.
Non bastano l'uso prevalente, manutenzione ordinaria o semplice disinteresse degli altri comproprietari ma serve una rottura chiara e inequivoca dell'assetto condominiale originario.
Sul piano processuale, la Corte richiama due principi fondamentali:
- il giudicato esterno va prodotto in forma rituale, pena l'infondatezza della censura;
- con la doppia conforme il motivo ex art.360 n.5 c.p.c. e' sbarrato a meno che non si indichi la diversita' di rationes decidendi.
Infine e' interessante la chiosa successoria: il legatario gravato da conto di legittima mantiene la legittimazione ad agire come erede, anche se ha rinunciato.
Una decisione che richiama all'esigenza di comportamenti chiari e strategie processuali impeccabili quando si parla di usucapione tra comproprietari.