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TASSI DI INTERESSE e USURA: un pò di chiarezza

Scritto da: Enrica Caratelli - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

Che vuol dire tasso di interesse? Cosa si intende per usura? Quali sono i possibili rimedi?

 

Usura e anatocismo sono argomenti che imperversano nei social media così come sulla bocca della gente ed è facile che vengano male interpretati o usati senza cognizione di causa. Vediamo di fare un pò di chiarezza sul punto.

Che vuol dire tasso di interesse?

Il tasso di interesse rappresenta il costo del denaro ovvero corrisponde alla remunerazione spettante al soggetto che ha prestato il denaro in virtù del servizio svolto e viene indicato in punti percentuali.

Il soggetto che ha ricevuto il denaro, infatti, è tenuto nella maggior parte dei casi a restituire una somma maggiore rispetto a quella ricevuta. La differenza tra la somma prestata (A) e quella restituita (B) costituisce, dunque, l’interesse maturato. Il tasso di interesse viene espresso in punti percentuali rispetto alla somma prestata e si calcola come rapporto tra la differenza delle due somme (B-A) e la somma inizialmente prestata (A).

Cosa si intende per usura?

L’usura si verifica quando il finanziatore stabilisce che il suo debitore gli debba restituire una somma con un tasso di interesse superiore al cd. “tasso soglia”, termine con cui si indica un tasso limite fissato dalla legge, a mezzo dei decreti trimestrali del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Molti contratti di Mutuo, Leasing, Conti correnti in circolazione, incorporano tassi di interesse usurari, ossia prevedono il pagamento di un tasso di interesse superiore alle soglie di usura fissate trimestralmente.

L’accertamento di tassi usurari comporta per la banca:

Ø     L’obbligo di restituire al cliente tutti gli interessi già pagati dall’inizio del rapporto

Non addebitare ulteriori interessi a carico del cliente fino all’estinzione del rapporto

 

Tempi di prescrizione

Per ciò che concerne la durata dei termini di prescrizione, l’art. 2946 cod. civ. sancisce che tutti i rapporti contrattuali con la Banca si prescrivono in 10 anni. Per tali motivi, anche il contraente che agisce in giudizio nei confronti del prestatore di denaro al fine di far dichiarare l’usurarietà degli interessi pattuiti dovrà agire entro tale lasso di tempo.

Tuttavia, a seconda del tipo contrattuale invocato, diversa sarà la la decorrenza di tale termine di prescrizione, poichè:

  • Per contratti di finanziamento (come mutui, prestiti e leasing): il termine decorre dal pagamento dell’ultima rata a saldo del credito;
  • Per altre operazioni creditizie (come conti correnti, fidi): il termine decorre dalla chiusura del conto corrente.



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Enrica Caratelli

Avvocato civilista