Caso legale:
Tutti assolti perché il fatto non sussiste. Non ci fu alcuna frode in commercio nel 2013 nella partita di bottiglie di Moscato d’Asti docg prodotte dalla storica casa vinicola di Canelli, la Gancia. Lo ha stabilito la sentenza del giudice del tribunale di Asti, Andrea Carena che ha assolto l’ex amministratore delegato, il responsabile delle vendite e gli enologi. I quattro erano stati accusati di tentata frode in commercio, poiché secondo l’accusa avrebbero tentato di mettere in vendita partite di vino di qualità diversa da quella dichiarata (miscelando uve «di supero» di Moscato ndr) e per aver venduto prodotto contente glicole propilenico in misura superiore al limite consentito (si tratta di una sostanza che il vino contiene naturalmente ndr). Tesi accusatorie smontate nel corso del processo iniziato a dicembre 2016.
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“E’ stata fatta chiarezza - commenta l’avvocato Filippo Maria Girardi di Torino che insieme all’avvocato Mario D’Esposito ha il responsabile delle vendite - finalmente è stato dimostrato che i fatti contestati non sono accaduti: la sentenza ha fatto chiarezza”.