IUSTLAB

Buco di residenza e possibilità di annullamento della cancellazione anagrafica

Tribunale di Bari sentenza del 2017




Caso legale: Quando uno straniero desidera presentare domanda di cittadinanza italiana per residenza, il requisito fondamentale è la residenza ininterrotta. Tuttavia, a volte gli stranieri si trovano a fare i conti con il cosiddetto “buco di residenza”, cioè la perdita della residenza italiana a causa di un provvedimento di cancellazione residenza anagrafica. La cancellazione della residenza comporta la perdita della possibilità di ottenere la cittadinanza italiana per residenza, poiché il numero degli anni di residenza in Italia torna a “zero”. Questo può essere devastante per chi ha trascorso molti anni regolarmente iscritto all’anagrafe. Tuttavia, una recente sentenza del Tribunale di Milano ha stabilito che la residenza richiesta per la cittadinanza è quella anagrafica, “alla cui assenza non è possibile ovviare mediante la produzione di dati ed elementi atti a comprovare aliunde la presenza sul territorio”. In altre parole, non è sufficiente dimostrare la residenza con prove documentali durante il periodo di cancellazione. La residenza deve essere stata accertata in conformità alla disciplina interna in materia di anagrafe1.In pratica, ciò significa che il certificato di residenza da solo non basta. È necessario fornire prove concrete che dimostrino la presenza effettiva sul territorio italiano durante tutto il periodo, anche quando la residenza è stata cancellata erroneamente. In conclusione, la residenza non si dimostra solo con l’evidenza anagrafica, ma richiede prove tangibili e inconfutabili.



Pubblicato da:


Francesco Sequino

Avvocato dell'immigrazione e matrimonialista. Immigration and family law