Caso legale:
ATTENZIONE: i nomi utilizzati in questo articolo sono nomi di fantasia, al fine di tutelare la riservatezza dei nostri assistiti reali.
Il nostro studio legale FS LAW CONSULTING ha recentemente ottenuto una sentenza epocale dal Tribunale di Roma, Sezione specializzata in immigrazione, che ha accolto integralmente il ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c. da noi presentato in difesa dei diritti di due nostri assistiti: Marco, cittadino italiano, e Nadia, cittadina russa, uniti da un forte legame sentimentale e conviventi presso l’abitazione del primo.
IL CASO:
Nadia era entrata regolarmente in Italia con visto turistico di 90 giorni rilasciato dal Consolato italiano a Mosca. Dopo pochi giorni, la coppia sottoscriveva un formale patto di convivenza autenticato dal legale e Nadia presentava la richiesta di permesso di soggiorno per motivi familiari, oltre alla domanda di iscrizione anagrafica presso il Comune di residenza di Marco.
Il Comune, però, rigettava la domanda, sostenendo che l’iscrizione non era possibile in assenza del permesso di soggiorno già rilasciato. Una prassi che rischiava di trasformare la posizione di Nadia in “irregolare”, nonostante la piena legittimità della sua permanenza e l’evidente coabitazione con il partner convivente di fatto.
L'AZIONE LEGALE:
La coppia si è così rivolta al nostro Studio ed abbiamo immediatamente promosso un ricorso d’urgenza chiedendo al Tribunale di Roma di riconoscere il diritto all’iscrizione e di ordinare al Comune di procedere senza indugio, prima che venisse senz'altro rigettata anche la domanda di permesso di soggiorno.
Dopo una rapidissima istruttoria, il Tribunale ha accolto pienamente il nostro ricorso, disponendo l’immediata iscrizione anagrafica della cittadina straniera.
I PRINCIPI IMPORTANTISSIMI AFFERMATI DA QUESTA RECENTISSIMA PRONUNCIA DEL TRIBUNALE DI ROMA:
In questa ordinanza esecutiva il Giudice ha stabilito i seguenti principi fondamentali:
• L’iscrizione anagrafica ha natura certificativa e non costitutiva: il Comune non può “negare” una realtà di fatto già documentata, come la convivenza stabile;
• È sufficiente la ricevuta della richiesta di permesso di soggiorno per richiedere l’iscrizione anagrafica, anche se si tratta di primo rilascio;
• Il contratto di convivenza stipulato e autenticato produce effetti immediati e deve essere registrato, senza ulteriori accertamenti arbitrari;
• Il rifiuto dell’amministrazione viola il diritto alla vita familiare sancito dall’art. 8 della CEDU, applicabile anche alle coppie non sposate.
Questo provvedimento è un punto di svolta per tutte le coppie miste che si trovano in situazioni precarie o ingiustamente osteggiate dalle pubbliche amministrazioni.
UN PRECEDENTE CHE RESTITUISCE DIGNITA' ALL'UNITA' FAMILIARE PER TUTTE LE COPPIE CONVIVENTI MISTE PRESENTI IN ITALIA:
Grazie a questa pronuncia, Nadia potrà ottenere ora il suo permesso di soggiorno per motivi familiari, vivere serenamente con il proprio compagno e costruire la loro vita in Italia, nella piena legalità.
È una vittoria che va ben oltre il singolo caso: è un segnale per tutti coloro che si sentono abbandonati dalle istituzioni e sviliti dagli eccessivi cavilli burocratici delle nostre amministrazioni, ma credono ancora nel diritto di vivere con chi si ama.
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FS LAW CONSULTING
Fonte: Portale processo telematico