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Accusato di essere stato il mandante di un triplice omicidio di stampo camorristico: assolto per non aver commesso il fatto dalla Corte di Assise di Appello.

2011 - Corte di Assise di Appello di Napoli




Caso legale: Il nostro assistito veniva raggiunto da ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di essere stato il mandante/istigatore di un triplice omicidio, materialmente commesso da soggetti appartenenti ad un clan camorristico. L’accusa era di aver chiesto ai capi di altro cartello camorristico di eseguire l’omicidio di 3 soggetti (nei confronti dei quali il nostro assistito nutriva profondo odio per ragioni legate ad una vecchia faida di camorra) i quali si erano rifugiati nel territorio da loro controllato. Il quadro probatorio era rappresentato dalle dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia i quali avevano riferito che il triplice omicidio era stato commesso a seguito di richiesta avanzata dal nostro assistito. All’esito del dibattimento di primo grado l’imputato veniva condannato alla pena dell’ergastolo. Proponevamo appello ed evidenziavamo che dagli atti processuali risultava anche l’esistenza di altro movente che poteva giustificare l’omicidio: le vittime appartenevano, a loro volta, ad una fazione camorristica storicamente in conflitto con il cartello di appartenenza di coloro che avevano materialmente eseguito il delitto. Evidenziavamo altresì che le accuse dei collaboratori di giustizia contro il nostro assistito, ancorchè apparentemente convergenti, in realtà non si riscontravano vicendevolmente in quanto discordanti su particolari significativi della vicenda: in particolare un collaboratore di giustizia aveva riferito di aver sparato con un'arma non compatibile con i proiettili rinvenuti in sede autopsia. La Corte di Assise di Appello assolveva l'imputato per non aver commesso il fatto.

Fonte: INTERNAPOLI - clicca quì



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Gian Paolo Schettino

Avvocato Penalista a Napoli e Milano - Patrocinante in Cassazione