Caso legale:
Un componente del collegio sindacale di una società a responsabilità dichiarata fallita viene indagato, in concorso con l'amministratore, per il reato di bancarotta fraudolenta, per non aver impedito l'omessa tenuta delle scritture contabili e, nello specifico, la mancata redazione dei bilanci nelle annualità antecedenti la dichiarazione di fallimento della società.
Abbiamo chiesto che il nostro assistito fosse sottoposto ad interrogatorio da parte del PM e, in quella sede, abbiamo chiarito che l'indagato, nella sua qualità di componente sindacale, aveva più volte sollecitato l'amministratore ad una corretta tenuta delle scritture contabili nonché alla redazione del bilancio da sottoporre ad approvazione dall'assemblea dei soci e che, nonostante le sollecitazioni del collegio sindacale, l'amministratore era rimasto inerte e non vi aveva dato seguito per cui gli inviti a provvedere erano stati reiterati ma senza successo alcuno.
Abbiamo poi incaricato un esperto di diritto societario di redigere una consulenza in merito alle comunicazioni intercorse tra il collegio sindacale e l'amministratore e di rilasciare un parere giuridico sulla effettività dei poteri spettanti al collegio sindacale in caso di inerzia dell'amministratore.
Ottenuta la consulenza abbiamo redatto una memoria difensiva indirizzata al PM ed abbiamo evidenziato la carenza di dolo, sia diretto che eventuale, nella condotta del nostro assistito e la mancanza del nesso di causalità tra condotta dei sindaci e la omessa conservazione delle scritture contabili.
Il PM ha chiesto l'archiviazione del procedimento ed il GIP ha provveduto in conformità.