Intervista:
Nell'ambito della ricostruzione storica e politica elaborata dall'autore, mi sono soffermato sul lungo percorso giudiziario che è stato intrapreso per fare luce su abusi violenze e depistaggi commessi dalle forze dell'ordine
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IL LIBRO INIZIA CON UN «RACCONTO», ossia la descrizione dei preparativi frenetici e insieme meditati dei vari appuntamenti fino al grande corteo del 17 marzo. Dopo il racconto Maffione interviene annunciando dell’evento napoletano una «lettura gramsciana», vale a dire, mi permetto di aggiungere, una lettura attenta ai processi profondi, molecolari di quegli eventi, di quelle spinte, di quelle lotte contro-egemoniche.
Il libro si dipana attraverso l’analisi del contributo dei cattolici «altermondialisti» (ne abbiamo incontrati tanti e tante a Porto Alegre, preti e suore), e gli interventi di attivisti e attiviste sugli interventi programmati, pesanti, delle forze di polizia anche contro minorenni. La caserma Raniero, dove furono «deportati» i/le manifestanti anche dagli ospedali, fu l’anticipazione di Genova. Ed è interessante leggere che i due interventi, Napoli e Genova, avvennero sotto due governi di diverso colore politico, ma furono molto simili prima, durante e dopo i pestaggi, anche con i depistaggi. La mente ci porta all’oggi, in realtà.
A Napoli c’erano attivisti/e dal mondo, ma c’era il
Fonte: Daniele Maffione - clicca quì