Avvocato Gianfranco Ferrari a Ardea

Gianfranco Ferrari

Avvocato penalista cassazionista, con esperienza anche in civile e amministrativo

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BREVE ARRINGA A DIFESA DI CHI ESERCITA LA PROSTITUZIONE: LEGALIZZARE NON SIGNIFICA TASSARE O “LENOCINIO DI STATO”.

Scritto da: Gianfranco Ferrari - Mio blog personale

Pubblicazione legale:

BREVE ARRINGA A DIFESA DI CHI ESERCITA LA PROSTITUZIONE: LEGALIZZARE NON SIGNIFICA TASSARE O “LENOCINIO DI STATO” Dopo una lunga pausa intervengo nuovamente col mio blog su un argomento tornato di attualità con la presenza di Matteo Salvini al ministero dell’interno, vale a dire legalizzare la prostituzione per fare cassa e introdurre la tassazione del “più antico mestiere del mondo” in una prospettiva di debito pubblico record e di sempre più concreto “rischio default” in Italia. La prima considerazione politica da svolgere sul tema è quindi d’obbligo: si intende legalizzare un servizio, una professione, nonostante i 60 anni di legge Merlin e gli ostacoli-sbarramenti tradizionali fin qui posti dall’ordinamento civilistico, più ancora che da quello penale, per riconoscere finalmente la dignità di persone e lavoratori/lavoratrici del settore come “sex workers”, nella definizione di origine anglosassone, oppure prevalentemente perché uno Stato dissestato e che fa acqua da tutte le parti, soprattutto in termini di tutela dei diritti, ha l’esigenza impellente di fare cassa raccimolando soldi a destra e a manca anche con metodi e principi discutibili? Rientra in giuoco, in pratica, quello che, ai tempi dei dibattiti sulla Legge Merlin, veniva definito, senza mezzi termini, come “lenocinio di Stato”. Infatti, se il problema fosse quello di diritto del lavoro o di tutela dei diritti costituzionali della personalità, se in ultima analisi, il problema fosse quello di tutelare le persone, come valori costituzionali fondamentali e primari, la questione della tassazione non dovrebbe essere posta al centro..segui il blog

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Avv. Gianfranco Ferrari - Avvocato penalista cassazionista, con esperienza anche in civile e amministrativo

Oltre all'esperienza nel ramo penale e in diritto civile soprattutto per il ramo dei risarcimenti danni alla persona e al patrimonio, ho potuto approfondire anche l'esperienza dell'assistenza a società,imprese e consorzi,soprattutto nel ramo degli stabilimenti balneari e dei Consorzi stradali. Pertanto,sia pure da professionista esterno,ho prestato attività di riordino e assistenza globale per imprenditori,società ed enti, talchè si può dire che abbia anche acquisito esperienze affini o in tutto analoghe a quelle del cosiddetto "giurista di impresa". Mi intendo anche di amministrativo e diritto U.E. e sono anche giornalista.




Gianfranco Ferrari

Esperienza


Diritto penale

Nasco come penalista e amministrativista, arrivando poi al civile e soprattutto l'esperienza più radicata è sulla difesa delle persone offese e parti civili fin dalla fase delle indagini preliminari.


Stalking e molestie

Nonchè per i reati di violenza di genere più in generale.


Violenza

In particolare violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni essendomi laureato con tesi su tutti i reati sessuali sotto il profilo penale e medico-legale di 3.600 pagine e 6 volumi


Altre categorie:

Reati contro il patrimonio, Omicidio, Discriminazione, Sostanze stupefacenti, Diritto immobiliare, Edilizia ed urbanistica, Incidenti stradali, Diritto marittimo, Diritti umani, Diritto civile, Diritto di famiglia, Eredità e successioni, Unioni civili, Separazione, Divorzio, Matrimonio, Proprietà intellettuale, Contratti, Diritto tributario, Diritto amministrativo, Appalti pubblici, Ricorso al TAR, Aste giudiziarie, Diritto internazionale ed europeo, Immigrazione e cittadinanza, Diritto condominiale, Locazioni, Sfratto, Multe e contravvenzioni, Malasanità e responsabilità medica, Diritto ambientale, Tutela degli animali, Arte e beni culturali, Tutela degli anziani, Diritto dell'informatica, Privacy e GDPR, Diritto militare, Mediazione, Negoziazione assistita, Cassazione.


Referenze

Titolo professionale

Giornalista pubblicista

Ordine giornalisti Lazio - 2/2018

Sono giornalista pubblicista regolarmente iscritto all'ordine dopo i due anni di pratica con i relativi articoli. Conosco pertanto in maniera approfondita i reati e i contenziosi tipici in materia di stampa e diffamazione a mezzo stampa, alcuni aspetti del diritto e della pratica editoriale, le responsabilità all'interno di una testata e le questioni legate all'utilizzo dei social network e diritto all'informazione.

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L' assistenza delle persone offese chiamate a sommarie informazioni dalla polizia giudiziaria

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DUE EQUIVOCI COMUNI SULL’ART.81 DEL CODICE PENALE: IL REATO CONTINUATO.

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DUE EQUIVOCI COMUNI SULL’ART.81 DEL CODICE PENALE: IL REATO CONTINUATO. Nella stragrande maggioranza dei testi di diritto penale (ad esempio Alessandro Trinci e Sara Farini, Compendio di diritto penale,parte generale, Dike editore,2016) ricorre ormai l’insegnamento consolidato che l’art.81 del Codice penale,consentendo di applicare una pena unica, benché applicabile fino al triplo del massimo di quella prevista per il reato più grave tra quelli accomunati sotto il vincolo della continuazione, al posto del cumulo materiale o cumulo giuridico temperato, rappresenti una previsione di favor rei o mitigatrice dei trattamenti sanzionatori ordinariamente previsti dal Codice Rocco. Tale impostazione si basa su un equivoco di fondo o meglio su un asserto discutibile e molto opinabile, in quanto la scelta di applicare la pena prevista per il reato più grave applicata fino al triplo del massimo porterebbe in genere a risultati draconiani o molto peggiori di quelli relativi ad un semplice cumulo materiale di pene,specie se i reati sono due o non più di tre,mentre solo nel caso di pluralità ulteriori di reati, in genere, l’aumento fino al triplo del massimo della pena prevista per il reato più grave potrebbe diventare una sorta di tetto o “parafulmine” per l’imputato. Nella prassi statistica,comunque, è raro trovare capi di imputazione per più di tre episodi accomunati tutti dal vincolo della continuazione,prevalendo fattori di distanza temporale o di disomogeneità delle fattispecie varie o altri fattori che possono costituire elementi ostativi ad intravvedere ...continua nel mio blog

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