Pubblicazione legale:
La sentenza 168/1994 della Corte costituzionale, seppur spesso trascurata e poco considerata, gioca un ruolo essenziale nella giustizia penale minorile. Con questa sentenza si nega in modo espresso la possibilità di condannare il minore di 18 anni, anche se autore di gravissimi reati, alla pena perpetua. Questo “no” così imperativo dato dai giudici della Corte all’ergastolo minorile è stato frutto di una profonda riflessione che ha, in concreto, riguardato l’imputato in quanto minorenne e le esigenze educative che derivano dalla sua minore età.
Condannare un minore al “fine pena mai” non permette, secondo i giudici della Corte costituzionale, di rispettare ed assicurare le esigenze educative e di formazione del minore stesso. Tali esigenze possono essere, invece, efficacemente soddisfatte attraverso strumenti ed istituti alternativi quali, ad esempio, le comunità e la messa alla prova.
Fonte: Dirittoconsenso - leggi l'articolo