Caso legale:
Nel luglio del 2020, a Soverato, si è verificata una vicenda che ha coinvolto il settore della distribuzione automatica di alimenti e bevande. Il sindaco Ernesto Alecci aveva emesso un’ordinanza, la n. 110 del 16 luglio, con cui vietava l’erogazione di prodotti tramite distributori automatici in locali privi di personale preposto, imponendo anche limiti orari alla loro attività. Questo provvedimento ha colpito direttamente aziende come SAIBA Bar S.r.l., che si sono trovate impossibilitate a operare liberamente nonostante rispettassero tutte le normative fiscali e contrattuali.
La particolarità di questa ordinanza era che riproponeva, quasi identica, un provvedimento precedente, già annullato dal TAR della Calabria perché giudicato illegittimo. Era evidente che si trattava di un atto che non teneva conto delle decisioni già prese dai giudici amministrativi.
In qualità di legale della SAIBA Bar S.r.l., ho presentato ricorso al TAR, sostenendo che questa ordinanza fosse non solo vessatoria nei confronti delle imprese del settore, ma anche una chiara violazione dei principi di legalità e del libero esercizio dell’attività imprenditoriale. Ho fatto notare che queste aziende, come la mia assistita, non solo offrono un servizio importante alla comunità, ma pagano regolarmente le tasse al Comune di Soverato e garantiscono posti di lavoro.
Il TAR della Calabria ha accolto la nostra richiesta, sospendendo immediatamente l’ordinanza con un decreto cautelare. Questa decisione ha permesso a SAIBA Bar di riprendere la propria attività senza restrizioni, dimostrando che le imprese hanno il diritto di operare liberamente, senza essere penalizzate da provvedimenti arbitrari.
Per me, questa non è stata solo una vittoria legale, ma anche un segnale importante per le amministrazioni locali: le decisioni dei giudici vanno rispettate, e i provvedimenti amministrativi devono essere sempre conformi alla legge. Mi auguro che il Comune di Soverato prenda atto di quanto stabilito dal TAR e smetta di adottare misure restrittive ingiustificate nei confronti di aziende che, con il loro lavoro, contribuiscono alla vita economica e sociale della città.
Fonte: Catanzaro informa - clicca quì