Sentenza giudiziaria:
La Corte territoriale ha ritenuto la sussistenza della grave colpa ostativa al
riconoscimento del diritto all'indennizzo per l'ingiusta deduzione subita per la
condotta processuale gravemente imprudente della ricorrente che, in sede di
interrogatorio di convalida dell'arresto per il delitto di tentato omicidio in danno
del compagno della madre, ha mantenuto il silenzio su elementi essenziali della
fattispecie a lei ascritta, non specificando le ragioni dell'accoltellamento della
persona offesa, così da contribuire a creare e mantenere un quadro di gravità
indiziaria a suo carico in ordine al citato delitto, rispetto al quale, solo a custodia
cautelare già cessata, ha fornito giustificazioni sufficienti a revocarlo. Infatti,
secondo la ricostruzione della Corte territoriale, la Crudu, solo dinanzi al p.m.
nell'interrogatorio del 11 dicembre 2017, quando la custodia cautelare era ormai
cessata, ha dettagliatamente riferito le circostanze di fatto e le emozioni
soggettive che hanno indotto il GIP a ravvisare una situazione legittima difesa ed
archiviare il procediamo nei suoi confronti.
3. I motivi di ricorso, meglio precisati anche col motivo aggiunto, sono fondati.