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Avvocato Ivano Ragnacci a Legnano

Ivano Ragnacci

Avvocato Penalista Cassazionista del Foro di Roma

Informazioni generali

L' Avv. Ivano Ragnacci è specializzato in materia penale, come deliberato dal Consiglio Nazionale Forense che conferiva il Titolo di Avvocato specialista in diritto penale, con ultradecennale esperienza nel settore - Ideatore dell' Unione Professionisti Italiani Specialisti che opera su tutto il territorio nazionale con la collaborazione di Professionisti esperti in ogni materia giuridica e disciplina correlata, per la risoluzione sinergica di ogni caso sottoposto allo Studio. Autore di pubblicazioni scientifice e docente di Corsi accreditati dal CNF in materia Penale e Processuale Penale.

Esperienza


Diritto penale

Sono specializzato in materia penale con ultradecennale esperienza nel settore (Scuola Nazionale di Formazione Specialistica dell'Avvocato Penalista UCPI anni 2015-2016)- Il CNF delibera il 28.10.24 Titolo di Specialista in Diritto Penale - Ideatore dell' Unione Professionisti Italiani Specialisti. Esperienza nel settore penale documentata da titoli accademici, frequentazione quotidiana delle aule giudiziarie e soprattutto risultati sul campo, sono la garanzia certificata per ogni indagato, imputato o parte lesa che necessiti di una proficua ed efficace rappresentanza tecnica in sede processuale ed endoprocedimentale.


Omicidio

Oltre alla pubblicazione di numerosi contributi scientifici sul tema della violenza in genere, il delitto contro la persona per eccellenza, l'omicidio doloso o colposo, tentato, preterintenzionale o volontario nel primo caso, da sempre costituisce oggetto di studio e ricerca per il redigente, oltre che essere tra i casi giudiziari più frequenti e risolti proficuamente nell'esercizio della professione forense di chi scrive.


Violenza

"Ferma l'auto al distributore e picchia la moglie, poi scappa. Arrestato marito violento". Fonte: Roma Today. Ostia, accusata di tentato omicidio e assolta per legittima difesa Accoltellò il compagno della madre, assolta per legittima difesa: la storia di Alessia La ragazza, all'epoca dei fatti 22enne, secondo quanto emerso dal processo rimase di vittima del patrigno. L'uomo, ubriaco, è stato a sua volta condannato per maltrattamenti in famiglia". Fonte: Roma Today. Numerosi casi risolti proficuamente.


Altre categorie

Stalking e molestie, Reati contro il patrimonio, Sostanze stupefacenti, Incidenti stradali, Domiciliazioni, Edilizia ed urbanistica, Tutela dei minori, Diritto penitenziario, Diritto internazionale ed europeo, Malasanità e responsabilità medica, Diritto ambientale, Diritti umani, Gratuito patrocinio, Risarcimento danni.



Credenziali

Sentenza giudiziaria

La Corte Suprema di Cassazione accoglie il ricorso della difesa in tema di ingiusta detenzione. Sent. Depositata il 4 giugno 2024.

Sentenza n. 22302 del 2024, con cui la Sezione 3^ della Suprema Corte di Cassazione, annulla con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello Territoriale.

Depositate il 4 giugno 2024 le motivazioni della Sentenza n. 22302 del 2024, con cui la Sezione 3^ della Suprema Corte di Cassazione, per la seconda volta consecutiva, invita la Corte di Appello territoriale, a rispettare il giudizio rescindente di legittimità che già aveva annullato con rinvio l'originaria ordinanza di rigetto della richiesta d'indenizzo per ingiusta detenzione, nella fattispecie patita da una donna vittima di maltrattamenti, molto giovane all'epoca del fatto, che è stata arrestata e detenuta per tentato omicidio prima di essere prosciolta per legittimità difesa, solo dopo anni dall'accorso. Travisamento, erronea applicazione di legge ed altri vizi di motivazione, che ci si augura indurranno i Giudici di altra Sezione della medesima Corte di Appello, a non incorrere, per la terza volta, in errori vecchi "col vestito nuovo", continuando a negare l'indennizzo a chi ne aveva diritto già da almeno cinque anni.

Sentenza giudiziaria

Dichiarati inammissibili i ricorsi di Procura Generale e Parte civile avverso la sentenza di assoluzione della Corte di Appello di Roma in favore dell'imputato arrestato per tentato omicidio.

Suprema Corte di Cassazione Sez. 1 Penale, n. 7852 del 2024.

Il giovane imputato, dopo essere stato arrestato con la grave accusa di tentato omicidio, sottoposto a custodia cautelare custodiale per oltre un anno e condannato in primo grado, veniva prosciolto in Grado di Appello, Sentenza questa da ultimo confermata dalla Suprema Corte di Cassazione che dichiarava inammissibili i ricorsi presentati da Procura Generale e Parti Civili.

Sentenza giudiziaria

In tema di ingiusta detenzione, la Suprema Corte di Cassazione, Sezione IV^ Penale "Annulla l'ordinanza impugnata con rinvio per un nuovo giudizio alla Corte di appello di Roma".

Penale Sent. Sez. 4 Num. 44577 Anno 2022

La Corte territoriale ha ritenuto la sussistenza della grave colpa ostativa al riconoscimento del diritto all'indennizzo per l'ingiusta deduzione subita per la condotta processuale gravemente imprudente della ricorrente che, in sede di interrogatorio di convalida dell'arresto per il delitto di tentato omicidio in danno del compagno della madre, ha mantenuto il silenzio su elementi essenziali della fattispecie a lei ascritta, non specificando le ragioni dell'accoltellamento della persona offesa, così da contribuire a creare e mantenere un quadro di gravità indiziaria a suo carico in ordine al citato delitto, rispetto al quale, solo a custodia cautelare già cessata, ha fornito giustificazioni sufficienti a revocarlo. Infatti, secondo la ricostruzione della Corte territoriale, la Crudu, solo dinanzi al p.m. nell'interrogatorio del 11 dicembre 2017, quando la custodia cautelare era ormai cessata, ha dettagliatamente riferito le circostanze di fatto e le emozioni soggettive che hanno indotto il GIP a ravvisare una situazione legittima difesa ed archiviare il procediamo nei suoi confronti. 3. I motivi di ricorso, meglio precisati anche col motivo aggiunto, sono fondati.

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