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Avvocato Familiarista e Civilista

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L'ascolto del minore nel processo civile

Scritto da: Lorenzo Mariani - Pubblicato su IUSTLAB

Pubblicazione legale:

👂Nei giudizi che lo riguardano, il minore ha diritto ad essere ascoltato dal giudice.

Questo adempimento ha lo scopo di consentirgli di esprimere i suoi desideri e pensieri, così da renderlo parte del giudizio e non solo un mero oggetto del contendere. 👨‍👩‍👦

🚫L'ascolto del minore non è un mezzo istruttorio (Cass. n. 32290/2023).

Non va confuso con una testimonianza e non dovrebbe essere utilizzato per provare i fatti del giudizio. Questo perché il tribunale può disporlo anche contro la volontà delle parti e, solitamente, avviene a porte chiuse davanti al giudice e a uno psicologo, ma in assenza dei genitori e dei loro difensori, quindi senza contraddittorio.

Si tratta di un adempimento obbligatorio, a pena di nullità della sentenza (Cass. n. 11687/2013).👩‍⚖️

Ma l’audizione del minore è davvero sempre obbligatoria? 


⛔️No, ci sono diversi limiti.⛔️


Devono essere ascoltati i minori ultradodicenni, perché l'ordinamento presume che siano dotati di discernimento. 

In tal caso, l'ascolto può essere escluso:

- se appare superfluo, ad esempio perché il minore ha già manifestato le sue intenzioni ai servizi sociali (Cass. n. 2001/2023);

- se è contrario al supremo interesse del minore, ad esempio perché può causargli forte sofferenza (Cass. n. 32876/2022); 

- se il minore non vuole essere ascoltato o non può a causa di un impedimento fisico o psichico. 🤐


👶Anche il bambino che abbia meno di 12 anni deve essere ascoltato.

In tal caso, il giudice deve preventivamente verificare che abbia discernimento.
Inoltre, può non ascoltarlo se lo ritiene in contrasto col suo superiore interesse. 
In tal caso, non è tenuto a una espressa valutazione della sua capacità di discernimento (Cass. n. 24626/2023).


Il minore (a prescindere dall'età) non va ascoltato in tutti quei procedimenti che non lo riguardino direttamente; nei quali, cioè, non può subire alcun pregiudizio personale.
Ad esempio, in un'azione  di risarcimento introdotta da un genitore contro l'altro che gli abbia impedito per anni di vedere il figlio, provocandogli un danno da perdita del rapporto parentale (Cass. n. 34560/2023). 🤫


⚠️Attenzione: il giudice non ha anche l'obbligo di seguire la volontà del minore ed esaudire i suoi desideri. Anzi, deve discostarsene con adeguata motivazione quando li ritiene contrari al suo supremo interesse (Cass. n. 16231/2023).⚠️


🤔Come evolverà l'ascolto del minore in futuro? Garantirà giudizi che tengano conto delle sue esigenze? O finirà col favorire quel genitore che abbia un forte ascendente sul figlio?


Avv. Lorenzo Mariani - Avvocato Familiarista e Civilista

Avvocato del Foro di Roma con attività prevalente nel diritto civile e nel diritto di famiglia, dei minori e delle persone. Mi occupo principalmente di procedimenti della crisi familiare: separazioni, divorzi, regolamentazione di minori non matrimoniali - in via giudiziale e consensuale - procedimenti sullo status delle persone e sulla responsabilità genitoriale, adozioni e cause di competenza del Giudice Tutelare. Opero anche in altri settori del diritto civile: recupero crediti, diritti reali, successioni, tutela stragiudiziale, contrattualistica, responsabilità civile. Collaboro stabilmente con lo Studio Legale Mauro & Attasi




Lorenzo Mariani

Esperienza


Diritto civile

Ho accumulato un'esperienza pluriennale nella maggior parte dei settori del diritto civile, collaborando con studi che si occupano di recupero crediti e tutela del creditore e debitore, diritto condominiale, responsabilità civile e per malpractice medica e diritto di famiglia.


Diritto di famiglia

Ho sviluppato una solida competenza nel diritto di famiglia, avendo affrontato e affrontando molteplici casi grazie ai quali ho maturato l'approccio umano e il ragionamento logico-giuridico necessari per questa delicata materia, dagli aspetti economici e patrimoniali ai diritti dei figli minori nelle situazioni più difficili di violenza domestica o rifiuto genitoriale. Il mio metodo è volto a comprendere e conciliare i bisogni profondi dell'assistito con la tutela del supremo interesse dei minori coinvolti, anche tramite un corretto ma attivo rapporto professionale con tutte le figure coinvolte (CTU, servizi sociali, curatore ecc.).


Separazione

Forte preparazione e accuratezza in tutte le fasi della separazione giudiziale o consensuale e in tutti gli aspetti che la riguardano: dall'assegnazione della casa coniugale ai tempi di permanenza del minore agli aspetti patrimoniali. Il mio approccio privilegia la conciliazione, pur senza alcuna remora nella tutela dell'assistito in Tribunale contro iniquità, ingiustizie o comportamenti scorretti dell'altra parte o di altri soggetti.


Altre categorie:

Divorzio, Malasanità e responsabilità medica, Matrimonio, Affidamento, Risarcimento danni, Tutela dei minori, Recupero crediti.


Referenze

Pubblicazione legale

La pignorabilità della licenza amministrativa all’esercizio di un’attività commerciale

In Giuricivile (ISSN 2532-201X) 6/2019

Il tema della pignorabilità della licenza all’esercizio di un’attività commerciale (nonché delle autorizzazioni amministrative in generale) non sembra godere di particolare interesse nella giurisprudenza e nella dottrina. Decisamente scarse risultano, infatti, le informazioni su questo argomento ricavabili dalle pronunce del giudice di merito o di legittimità e da lavori accademici o note a sentenza. Al fine di determinare se sia possibile sottoporre ad espropriazione forzata una licenza di esercizio del commercio, il presente articolo si baserà principalmente su pronunce e opinioni dottrinali relative a temi affini – come il sequestro conservativo della licenza o la qualificabilità della licenza taxi come bene immateriale – conducendo un ragionamento analogico verso tale specifica questione. Come si avrà modo di vedere, sembra doversi escludere la possibilità di pignorare siffatta licenza amministrativa, principalmente in ragione della sua natura di provvedimento e per motivi legati alla giurisdizione del giudice dell’esecuzione.

Titolo professionale

Test of Legal English Skills (TOLES) Advanced Certificate

Toles Legal - 6/2023

Certificato di conoscenza dell'inglese legale al livello advanced, il più alto dei livelli del certificato TOLES. Il certificato TOLES attesta la conoscenza dell'inglese legale in materia di diritto civile, diritto commerciale e bancario.

Pubblicazione legale

Anche se l'ex marito pignora il conto corrente dove bonifica l’assegno per l’ex moglie, lei non può chiedere il versamento diretto al datore di lavoro di lui

Pubblicato su IUSTLAB

Trib. Roma, Sez. I, 16.12.2023 Va invece revocato retroattivamente il mantenimento al figlio maggiorenne fuori corso che lavora e guadagna bene, anche se ha smesso di studiare per aiutare la madre. Ma ora dovrà rimborsare il padre?🤔 👩‍⚖️In un giudizio incidentale di modifica delle condizioni di divorzio, il padre chiedeva che il mantenimento per il figlio maggiorenne fosse revocato dal 2017 in quanto divenuto da tempo autosufficiente, come da comunicazione dell'Agenzia delle Entrate che depositava. Chiedeva inoltre che la madre fosse condannata a restituire il mantenimento del figlio. L'ex moglie, invece, chiedeva che l'assegno divorzile per sé fosse versato, sensi dell'art. 156 c. 6. cc, direttamente dal datore di lavoro dell'uomo, in ragione del fatto che l'ex marito stava pignorando il conto corrente su cui versava il mantenimento per lei, rendendolo indisponibile.⛔️ 🤑Ritenuta acquisibile la dichiarazione dell'agenzia delle entrate nell'esercizio dei suo poteri di ufficio, il giudice ascoltava il figlio che confermava di aver guadagnato €30.000,00 nel 2022 e di essere fuori corso all'Accademia delle belle Arti - pagata dal padre - in quanto avrebbe interrotto gli studi per aiutare economicamente la madre. Il giudice ha così modificato il provvedimento presidenziale di divorzio, revocando il mantenimento al figlio dal novembre 2022 (data della domanda) ritenuto economicamente autosufficiente, non rilevando che la decisione di svolgere un’attività lavorativa sia motivata dall’intento di supportare economicamente la madre.👩‍👦 🙅‍♀️Ma allo stesso modo, il Tribunale ha rigettato la richiesta di condanna della madre a restituire il mantenimento per il figlio già corrisposto, perché estranea thema decidendum del divorzio, in cui è escluso il simultaneus processus tra domande soggette a riti diversi quali quelle restitutorie e/o di condanna al pagamento di somme di danaro. Rigettata anche la domanda di pagamento diretto in capo al datore di lavoro dell'uomo, avanzata dall'ex moglie. Non è invero contestata la corresponsione da parte dell’obbligato della somma dovuta, ma soltanto la mancata possibilità di utilizzo di tale somma da parte della beneficiaria in ragione del pignoramento degli importi corrispostile a titolo di mantenimento, questione esulante dal procedimento di divorzio e da far valere innanzi al diverso Giudice competente.🙅‍♂️ 🤔Visto il rigetto della domanda di restituzione, il padre potrà ottenere dalla madre (o dal figlio) il mantenimento versato indebitamente? Posto che il diritto alla ripetizione sembrerebbe conseguenza logica della revoca retroattiva di una somma periodica, va comunque ritenuto possibile choedere il recupero con un autonomo giudizio per indebito oggettivo o per ingiustificato arricchimento, anche secondo la giurisprudenza più recente.😉

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