Pubblicazione legale:
In caso di separazione o di divorzio, al genitore con il quale convivono i figli spetta la corresponsione diretta dell’assegno per il mantenimento dei figli da parte dell’altro genitore non convivente, anche quando i figli raggiungono la maggiore età. E’ quanto ha ribadito la cassazione con l’ordinanza n.9 luglio 2018, n. 18008, prima Sezione Civile, con la quale ha affermato che il genitore obbligato alla corresponsione dell’assegno non ha un diritto a versare l'assegno direttamente al figlio, una volta diventato maggiorenne, ma deve continuare a versarlo al genitore con il quale il figlio convive, a meno che non sia direttamente quest’ultimo a chiedere il versamento diretto.
La decisione della Suprema Corte ha una sua logica di carattere più pratico che giuridico - la legge infatti afferma chiaramente che l’assegno al figlio maggiorenne sia versato direttamente a quest’ultimo, salva diversa decisione del giudice-, in quanto è evidente che fino a quando il figlio convive con il genitore che percepisce l’assegno per il suo mantenimento, è quest’ultimo che si fa carico delle spese familiari e di quelle riguardanti il suo mantenimento, ed è dunque giusto che abbia un rimborso per tali spese.
Ma se il figlio maggiorenne smette di convivere con il genitore, perché magari studia fuori, allora è corretto che il genitore obbligato chieda al giudice di poter corrispondere l’assegno direttamente al figlio ( e può anche chiederlo al giudice direttamente il figlio) .
In questo caso, dunque, occorrerà presentare un ricorso al Giudice nel quale si chiede la corresponsione diretta dell’assegno al figlio, maggiorenne e non più convivente con il genitore che percepisce l’assegno.