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ChatGPT: Le richieste per lo sblocco dal Garante della Privacy

Scritto da: Luigi Santoro - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

Il Garante italiano per la protezione dei dati personali ha annunciato di aver raggiunto un accordo con OpenAI, società statunitense specializzata in intelligenza artificiale, riguardo al trattamento dei dati personali degli utenti italiani della piattaforma ChatGPT. 

Il provvedimento n. 114 dell'11 aprile 2023 dispone la sospensione del provvedimento limitativo adottato con deliberazione d'urgenza del Presidente lo scorso 30 marzo, a patto che vengano adottati correttivi entro il 30 aprile prossimo. 

L'accordo stabilisce che la società dovrà fornire un'adeguata informativa agli utenti prima del trattamento dei dati personali e modificare la base giuridica del trattamento dei dati degli utenti ai fini dell'addestramento degli algoritmi. Inoltre, la società dovrà predisporre strumenti utili alla richiesta e all'ottenimento della rettifica o della cancellazione dei dati personali generati in modo inesatto dal servizio. La società è anche tenuta a implementare un sistema di verifica dell'età dei minori e ad escludere l'accesso agli utenti infratredicenni e ai minorenni privi del consenso dei genitori.

Il Garante della Privacy italiano ha emesso un comunicato in cui ha annunciato la possibilità per l'organizzazione statunitense OpenAI di riprendere il trattamento dei dati degli utenti italiani su ChatGPT, a patto che vengano rispettate tutte le prescrizioni entro la fine di aprile 2023. Il Garante ha anche sottolineato che il provvedimento non interrompe l'istruttoria e non preclude l'adozione di ulteriori misure, se necessarie.

Il comunicato è stato il risultato di un dialogo tra l'azienda e l'Autorità italiana, che ha manifestato la disponibilità a collaborare con l'organizzazione per correggere le criticità rilevate e prevenire i rischi connessi alla protezione dei dati personali degli utenti.

OpenAI ha dimostrato la propria volontà di migliorare la trasparenza nell'uso dei dati personali, fornendo meccanismi per l'esercizio dei diritti e le garanzie per i minori. L'azienda ha anche pubblicato un articolo sul proprio sito web in cui ha espresso la propria volontà di colmare le lacune nella tutela dei dati personali e di sviluppare sistemi di intelligenza artificiale sostenibili e sicuri.

L'Autorità italiana ha sottolineato l'importanza del rispetto delle norme a tutela dei dati personali dei cittadini italiani ed europei, ma ha anche ribadito che non vi è alcuna intenzione di porre un freno allo sviluppo dell'AI e dell'innovazione tecnologica.

In conclusione, il dialogo tra OpenAI e l'Autorità italiana è un segnale positivo di apertura e collaborazione tra le aziende e le autorità regolamentari, il che è vitale per garantire la protezione dei dati personali e lo sviluppo sostenibile dell'intelligenza artificiale.



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Luigi Santoro

Avvocato e segretario provinciale