Cittadinanza iure sanguinis e documentazione incompleta

Scritto da: Michela De Palma - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

Recentemente, ci sono state diverse sentenze significative riguardanti il riconoscimento della cittadinanza italiana “iure sanguinis”. 

Ad esempio, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14194 del 22 maggio 2024, ha stabilito che, nel caso in cui il richiedente non sia in grado di produrre l’atto di nascita dell’avo italiano, è possibile dimostrare la discendenza attraverso altri mezzi di prova. 


Inoltre, il Tribunale di Torino, con la sentenza n. 4730 del 18 settembre 2024, ha riconosciuto il diritto alla cittadinanza italiana ai discendenti di un avo nato prima dell’entrata in vigore della legge del 1912 sulla cittadinanza, affermando che la trasmissione della cittadinanza “iure sanguinis” è legittima anche in tali casi. 


Queste decisioni evidenziano un approccio più flessibile da parte dei tribunali italiani nel riconoscimento della cittadinanza “iure sanguinis”, soprattutto in situazioni in cui la documentazione tradizionale potrebbe non essere disponibile.



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Avvocato Michela De Palma a Nocera Inferiore
Michela De Palma

Matrimonialista e divorzista