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Accordi di separazione e impugnazione per simulazione

Scritto da: Monica Battaglia - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

L’accordo con cui due coniugi, in sede di separazione consensuale, dispongano l’attribuzione di un immobile in favore di uno di essi, può essere oggetto di domanda di simulazione da parte dei creditori del simulato alienante.

Lo ha ribadito la Suprema Corte di Cassazione in varie recenti pronunce.

All’interno della separazione, infatti, deve distinguersi una parte essenziale, costituita dai provvedimenti sullo status dei coniugi, sull’affidamento dei figli minori, sull’assegnazione della casa coniugale e sul mantenimento per i figli e il coniuge; e una parte meramente eventuale, relativa agli accordi di contenuto patrimoniale finalizzati a “sistemare” i rapporti in occasione dell’evento della separazione. In quest’ottica, l’attribuzione di un immobile in proprietà ad uno dei coniugi può avere ad esempio una funzione compensativa di situazioni maturate nel corso della convivenza, oppure una funzione di contributo al mantenimento, restitutiva in ragione di spese effettuate nell’interesse comune, ecc..

Mentre sugli elementi essenziali della separazione non è ritenuta concepibile un’azione di simulazione, al contrario con riferimento al contenuto eventuale degli accordi patrimoniali fra i coniugi omologati dal Tribunale è possibile instaurare il giudizio di simulazione assoluta da parte del creditore che si ritenga leso dall’attribuzione (si pensi ad esempio ad una Banca che ha concesso un fido in favore di un soggetto, contando anche solo indirettamente sulla garanzia costituita da un immobile di sua proprietà, che veda perdere tale garanzia in conseguenza dell’attribuzione di quel bene immobile al coniuge a titolo di mantenimento).

Naturalmente chi ha interesse a far accertare la simulazione deve riuscire a dimostrare che i coniugi in realtà non avevano intenzione di porre in essere il negozio impugnato; prova non facile, ma certo neppure impossibile, specie in presenza di elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, la cui valutazione è rimessa al Giudice. In caso di accoglimento dell’azione di simulazione, l’attribuzione patrimoniale viene considerata come mai posta in essere e il bene rientra nella piena disponibilità dell’originario proprietario.



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Monica Battaglia

Avvocato civilista a Roma