Caso legale:
Un consumatore aveva acquistato una caldaia, stipulando contestualmente un contratto di credito finalizzato all'acquisto, che prevedeva il pagamento rateale del bene.
Peccato che la caldaia consegnata non fosse idonea a riscaldare l'edificio, poiché sottodimensionata.
Dopo vani tentativi di sollecitare la ditta fornitrice per una sostituzione del modello di caldaia, si è ritenuto più efficiente avvalersi della clausola risolutiva espressa presente all'interno del contratto di finanziamento la quale, in un'ottica di maggior tutela del consumatore, consente di sciogliere il contratto di credito a fronte dell'inadempimento del consumatore: un ottimo strumento di cui avvalersi, soprattutto nei casi in cui le ditte venditrici scompaiano nel nulla.
Per ottenere la risoluzione, in ogni caso, non è bastato diffidare la finanziaria, ma si è dovuto fare ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario, organo conciliativo specializzato in tema di controversie bancarie.