Pubblicazione legale:
Quasi tutti i social network, infatti, funzionano attraverso la creazione di un profilo nel quale tutti noi inseriamo non solo i nostri dati personali ma anche le nostre immagini, foto di luoghi e di amicizie. Ma cosa può accadere se, nella creazione di un profilo, anche solo per gioco o per creare un personaggio non individuabile, inseriamo non le nostre immagini bensì quelle appartenenti ad altra persona?
Ebbene, su questo aspetto che a tanti può apparire come un semplice gioco, in realtà bisogna soffermarsi molto attentamente perché tali azioni possono configurare un vero e proprio reato.
Integra, infatti, il reato di sostituzione di persona la condotta consistente nella creazione di un profilo su un social network con abusivo utilizzo dell’immagine di una persona del tutto inconsapevole, dal momento che in tal modo viene rappresentata una identità digitale non corrispondente al soggetto che utilizza il profilo.
La Suprema Corte di Cassazione è tornata più volte a rimarcare la perseguibilità di tali comportamenti evidenziando che, ai fini della configurabilità del reato di sostituzione di persona è sufficiente la illegittima sostituzione della propria all’altrui persona, con conseguente irrilevanza del fatto che sia stata divulgata un’immagine anche caricaturale della persona offesa, come nel caso analizzato, circostanza quest’ultima rilevante addirittura ai fini dell’integrazione dell’ulteriore reato di diffamazione.
In che modo è possibile porre rimedio in questi casi per uscire indenni dal processo penale?
E’ possibile estinguere il reato attraverso il procedimento di messa alla prova con esito positivo, se l’imputato eliminate le conseguenze dannose o pericolose derivanti dal reato, ha risarcito il danno alla persona offesa e ha svolto attività di pubblica utilità osservando le prescrizioni impartitegli dal giudice in base al programma predisposto dall’Ufficio Esecuzione Penale.
Addirittura integra i gravi reati di revenge porn e di atti persecutori chi, attribuendosi un falso nome e creando distinti indirizzi e-mail con diversi profili Facebook, offende con messaggi diffamatori e ingiuriosi la vittima mostrando di quest’ultima foto intime apprese durante la loro relazione sentimentale.