Pubblicazione legale:
Il nuovo decreto flussi si basa su nuove normative e procedure di ingresso in conformità al decreto legge n. 145, varato lo scorso 11 ottobre, allo scopo di favorire gli ingressi regolari contrastando ogni tipo di abuso a partire dagli ingressi clandestini.
Procedure e controlli del nuovo decreto flussi
Il giro di vite che il governo intende imprimere nel controllo dei flussi migratori prevede alcune novità tra le quali la digitalizzazione completa delle procedure per ridurre i tempi di ottenimento del permesso di soggiorno.
Inoltre, entra in vigore una speciale autorizzazione di permanenza semestrale rinnovabile per gli extracomunitari vittime di sfruttamento che collaborano con le autorità italiane per punire i responsabili.
Precompilazione e requisiti
Il nuovo decreto flussi punta a classificare le necessità effettive delle aziende che richiedono manodopera, quindi ha introdotto l’obbligo di presentare una domanda precompilata da sottoporre a controlli preventivi e automatizzati per scremare quelle non idonee all’accoglimento.
In pratica, il datore di lavoro deve inserire nella richiesta il suo documento di identità, la visura camerale, il codice fiscale, l’ultima dichiarazione redditi, la partita IVA e il documento che attesta la sua regolarità contributiva e assicurativa (DURC).
Discorso diverso per il lavoratore extracomunitario che deve invece presentare il passaporto, i suoi dati, l’indirizzo dove alloggerà, le qualifiche lavorative e il documento del suo consolato a cui richiede il visto d’ingresso in Italia.
Il nuovo decreto flussi ha un respiro operativo triennale, con la previsione da parte del governo di non superare 425.000 ingressi tra il 2025 e il 2027 sulla base di limiti quantitativi che le aziende sono tenute a osservare.
Nel settore specifico di colf e badanti, si prevede una quota complessiva di 10.000 persone, preposte all’assistenza di portatori di handicap e anziani, e ogni datore di lavoro non dovrebbe assumerne più di tre.
Le indicazioni sulla precompilazione delle domande
Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha fornito le indicazioni sulla precompilazione delle domande che deve avvenire tra il 1° e il 30 novembre 2024. Si tratta, sostanzialmente, di modifiche introdotte al DL 145/2024 che si riassumono in una circolare congiunta con il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e il ministero del Turismo in merito ai flussi d’ingresso di lavoratori stranieri previsti per il prossimo anno.
Il governo autorizza per il 2025 70.720 ingressi riguardanti il lavoro di tipo subordinato, che non sia ovviamente stagionale, e solo 730 lavoratori autonomi, mentre sono ammessi 110.000 lavoratori subordinati stagionali.
Nel mese di novembre, la domanda di nulla osta si precompila sul portale servizi delle Autonomie Locali italiane (ALI) del ministero dell’Interno tramite autenticazione SPID o CIE e i datori di lavoro devono anche dotarsi di PEC.
I passaggi successivi per la validità del decreto flussi
Una volta effettuata la precompilazione, il portale del ministero dell’interno è a disposizione anche per i click day decreto flussi, previsti a febbraio 2025. In quell’occasione, si può inviare ufficialmente la domanda per ottenere il visto d’ingresso in Italia e le date previste sono il 5, 7 e 12 febbraio del prossimo anno.
Un requisito molto importante per rendere operativo il decreto flussi riguarda l’obbligo del datore di lavoro di verificare entro otto giorni con i centri dell’impiego se ci sono lavoratori disponibili a collaborare che sono già presenti sul territorio italiano, prima di assumere personale straniero che risiede all’estero.
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