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Il piano genitoriale: La tutela del minore nella crisi coniugale, aperture e questioni irrisolte a seguito della riforma Cartabia

Scritto da: Nicoletta Genovese - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

Abstract

La riforma Cartabia (D.Lgs. 149/2022) ha introdotto significative innovazioni in materia di diritto di famiglia, ponendo particolare attenzione alla tutela dei minori nelle crisi coniugali. Il presente articolo analizza il piano genitoriale come strumento di protezione dell'interesse del minore, evidenziando le aperture offerte dalla riforma e le questioni ancora aperte in sede applicativa.

1. Introduzione

La crisi coniugale rappresenta un momento di particolare vulnerabilità per i figli minori, i quali necessitano di una tutela rafforzata al fine di garantire la continuità affettiva e il mantenimento del loro benessere psicofisico. La riforma Cartabia ha introdotto il concetto di piano genitoriale, un documento obbligatorio nei procedimenti di separazione e divorzio con figli minori, finalizzato a disciplinare nel dettaglio i tempi e le modalità di cura della prole.

2. Il piano genitoriale: definizione e contenuto

Il piano genitoriale, ai sensi della riforma, è un documento che ciascun genitore è tenuto a presentare al giudice, contenente informazioni relative a:

  • Residenza e domicilio del minore;
  • Tempi di permanenza presso ciascun genitore;
  • Attività scolastiche ed extrascolastiche;
  • Modalità di comunicazione con l'altro genitore;
  • Questioni educative.

L'obiettivo del piano è quello di fornire un quadro chiaro e dettagliato delle responsabilità genitoriali, al fine di prevenire conflitti e favorire il benessere del minore, garantendo un'applicazione concreta dei principi della bigenitorialita'.

3. Le aperture offerte dalla riforma Cartabia

Tra gli aspetti positivi della riforma si segnalano:

  • Centralità dell’interesse del minore, con una maggiore attenzione alla personalizzazione delle modalità di affidamento;
  • Maggior coinvolgimento dei genitori, che vengono chiamati a collaborare attivamente nella redazione del piano;
  • Riduzione del contenzioso, grazie a una pianificazione più dettagliata delle responsabilità

La riforma punta, quindi, a una gestione più partecipativa e responsabile della genitorialità, con un ruolo attivo delle parti e un controllo giurisdizionale mirato.

4. Questioni irrisolte e criticità applicative

Nonostante le innovazioni, permangono diverse criticità, tra cui:

  • Mancanza di linee guida uniformi, che potrebbero portare a disomogeneità applicative nei diversi tribunali;
  • Resistenza al cambiamento da parte dei genitori, specialmente nei casi di alta conflittualità;
  • Difficoltà di monitoraggio, con il rischio che il piano genitoriale rimanga un mero adempimento burocratico privo di reale efficacia;
  • Tutela effettiva del minore, laddove sussistano situazioni di violenza domestica o alienazione parentale, che potrebbero non emergere con sufficiente chiarezza nel piano presentato.

5. Conclusioni e prospettive future

Il piano genitoriale rappresenta un'importante innovazione nel diritto di famiglia italiano, offrendo una maggiore tutela per i minori nelle crisi familiari. Tuttavia, affinché esso diventi uno strumento realmente efficace, sarà necessaria una prassi giurisprudenziale uniforme e una maggiore sensibilizzazione dei genitori e degli operatori del diritto. La sfida futura sarà quella di garantire che il piano sia utilizzato come strumento flessibile e dinamico, capace di adattarsi alle mutevoli esigenze del minore, cercando di dare voce all'esigenze dell'enfant.



Pubblicato da:


Nicoletta Genovese

Avvocato