Cittadinanza Italiana: Ius Soli e Ius Culturae. Tra Dibattito Politico e Diritti Negati a Migliaia di Giovani

Scritto da: Paola Perani - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

Nati in Italia, ma Senza Cittadinanza: Il Paradosso di una Generazione

In Italia, migliaia di bambini e ragazzi sono nati, cresciuti, educati e socializzati nel nostro Paese. Frequentano le nostre scuole, parlano la nostra lingua, condividono la nostra cultura, si sentono italiani a tutti gli effetti. Eppure, per la legge attuale, molti di loro non sono cittadini italiani. Il motivo? La prevalenza del principio dello "Ius Sanguinis" (diritto di sangue): si è cittadini italiani se almeno uno dei genitori lo è. Il luogo di nascita, lo "Ius Soli", è un criterio residuale e molto limitato nel nostro ordinamento.

Questo crea un paradosso sociale e giuridico: una generazione "di fatto" italiana ma "di diritto" straniera, con tutte le limitazioni che ne derivano in termini di diritti, opportunità e piena integrazione. Il dibattito sullo "Ius Soli" (cittadinanza per diritto di nascita sul territorio) e sullo "Ius Culturae" (cittadinanza per percorso formativo nel Paese) è, quindi, non solo una questione politica, ma un'urgenza sociale e un nodo cruciale per il futuro del Diritto dell'Immigrazione e della Cittadinanza in Italia.


Lo "Ius Sanguinis" e le Sue Deroghe Attuali: Un Quadro Limitatissimo

L'Italia si fonda su un modello di cittadinanza prevalentemente basato sullo Ius Sanguinis. Ci sono, tuttavia, alcune eccezioni allo Ius Soli, molto limitate:

  • Nascita in Italia da genitori ignoti o apolidi: Se i genitori sono sconosciuti o privi di cittadinanza, o se il figlio non segue la cittadinanza dei genitori secondo la loro legge.
  • Nascita in Italia da genitori stranieri che non possono trasmettere la propria cittadinanza: Se la legge del Paese d'origine dei genitori non prevede la trasmissione della cittadinanza ai figli nati all'estero.

Queste sono eccezioni minime che non risolvono il problema della "seconda generazione". Per tutti gli altri, la via principale per la cittadinanza per i nati in Italia da genitori stranieri resta la naturalizzazione per residenza, che richiede 10 anni di residenza legale e ininterrotta dei genitori (e spesso, purtroppo, tempi burocratici ben più lunghi).


Ius Soli "Temperato" e Ius Culturae: Le Proposte di Riforma

Le proposte di riforma mirano a superare l'attuale rigidità, introducendo concetti come lo "Ius Soli temperato" o lo "Ius Culturae":

  1. Ius Soli Temperato: Non uno Ius Soli puro (che darebbe la cittadinanza a chiunque nasca sul suolo italiano), ma un modello che prevede l'acquisto della cittadinanza per i figli di genitori stranieri nati in Italia, a condizione che almeno uno dei genitori sia legalmente residente nel Paese da un determinato periodo di tempo (es. 5 anni). Questo bilancerebbe il diritto di nascita con un legame già consolidato della famiglia con il territorio.
  2. Ius Culturae: Prevede l'acquisto della cittadinanza italiana per il minore straniero nato in Italia o arrivato in Italia in tenera età (es. prima dei 12 anni), che abbia completato un ciclo di studi significativo nel nostro sistema scolastico (es. scuola primaria o secondaria di primo grado). Questo principio riconosce che l'integrazione culturale e sociale, maturata attraverso il percorso educativo, è un fondamento sufficiente per l'appartenenza alla comunità nazionale.

Queste riforme, seppur con diverse sfumature e condizioni, mirano a dare una risposta concreta alla questione di migliaia di giovani che, pur essendo pienamente inseriti nel tessuto sociale italiano, si trovano privati di diritti fondamentali come la piena partecipazione alla vita civile e politica del Paese che sentono proprio.


Le Implicazioni Legali e Sociali: Diritti Negati e Integrazione Incompleta

L'assenza di una riforma incide profondamente sulla vita di questi giovani:

  • Burocrazia e Limitazioni: Fino alla maggiore età e all'eventuale acquisto della cittadinanza, devono rinnovare permessi di soggiorno, affrontare iter burocratici complessi, e spesso vedono precluse opportunità lavorative o di mobilità internazionale.
  • Identità Sospesa: Vivono una condizione di "identità sospesa", sentendosi italiani ma non riconosciuti come tali dallo Stato, con ripercussioni sulla loro crescita e sul loro senso di appartenenza.
  • Rischio di Marginalizzazione: L'impossibilità di partecipare pienamente alla vita civile può portare a forme di marginalizzazione e sfiducia nelle istituzioni.

Il Diritto dell'Immigrazione e della Cittadinanza, in questo contesto, non è solo una questione di norme, ma di diritti umani e di coesione sociale.


Conclusioni:

Una Scelta per il Futuro dell'Italia

Il dibattito su Ius Soli e Ius Culturae non è una questione ideologica, ma una riflessione pragmatica sulla realtà demografica e sociale dell'Italia. Riconoscere la cittadinanza a chi è cresciuto e si è formato nel nostro Paese significa investire nel futuro, valorizzare le nuove generazioni e dare piena dignità a individui che sono già parte integrante della nostra comunità. Il ruolo del legale, in questo scenario, è non solo di orientare tra le normative esistenti e i complessi iter burocratici, ma anche di sostenere la battaglia per l'affermazione di diritti che sono al centro di una società più equa e inclusiva.

Lo Studio Legale PERANI è specializzata in Diritto dell'Immigrazione e della Cittadinanza, fornendo assistenza legale qualificata per l'acquisizione della cittadinanza, il ricongiungimento familiare, i permessi di soggiorno e tutte le problematiche relative ai diritti degli stranieri in Italia, con un'attenzione particolare alle nuove generazioni.



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Avvocato Paola Perani a Pisa
Paola Perani

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