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Proroghe delle concessioni demaniali e bandi per il rilascio di nuove concessioni: una sentenza tranciante dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato

Scritto da: Paolo Gaballo - Pubblicato su IUSTLAB

Pubblicazione legale:

PROROGHE DELLE CONCESSIONI DEMANIALI E BANDI PER IL RILASCIO DI NUOVE CONCESSIONI: UNA SENTENZA TRANCIANTE DELL’ADUNANZA PLENARIA DEL CONSIGLIO DI STATO.

La pronuncia n. 18/2021 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato pone termine all’annosa vicenda della proroga, automatica e generalizzata, fino al 2033 delle concessioni demaniali marittime in essere. Non solo. Consente, altresì, ai Comuni di concretizzare le previsioni dei Piani Comunali delle Coste, di cui si sono dotati al fine di valorizzare lo sviluppo turistico-economico dei territori nel rispetto dei valori ambientali e delle bellezze paesaggistiche.

Andiamo con ordine.

E’ evidente che, per superare il conflitto tra il diritto europeo e la normativa italiana sulle concessioni demaniali, sarebbe stata necessaria, da parte del nostro Legislatore, una riforma organica del settore. Era indispensabile una normativa statale che introducesse procedure di gara per l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime, prevedendo una disposizione transitoria che consentisse il mantenimento delle concessioni in essere per un periodo ragionevole. Nulla di tutto ciò è accaduto.

Così l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato è stata chiamata ad una pronuncia chiarificatrice sulla proroga delle concessioni. La pronuncia, però, è andata ben oltre.

In primis, l’Adunanza Plenaria ha disapplicato l’estensione delle concessioni al 2033, prevista dalla L.n. 145/2018, ed ha imposto le gare entro due anni. Sia chiaro: la Plenaria non ha concesso due anni invece degli altri quindici previsti dalla legge nazionale, che ha dichiarato non applicabile. Ha stabilito una cosa diversa, e cioè, che entro il 31 dicembre 2023 deve terminare ogni questione: mappature delle aree, concorsi, assegnazioni e potenziali controversie. La statuizione, sul punto, è dirompente: “scaduto il 31 dicembre 2023 tutte le concessioni demaniali in essere dovranno considerarsi prive di effetti..si precisa sin da ora che eventuali proroghe legislative del termine così individuato dovranno naturalmente considerarsi in contrasto con il diritto dell’Unione e, pertanto, immediatamente non applicabili ad opera non solo del giudice, ma di qualsiasi organo amministrativo, doverosamente legittimato a considerare, da quel momento, tamquam non esset le concessioni in essere”. In altre parole, l’eventuale mancata riforma del settore da parte del Legislatore, l’eventuale braccio di ferro sugli indennizzi, gli eventuali scontri giudiziari post assegnazione non varranno quale circostanza giustificatrice di ulteriori proroghe. Il 1 gennaio 2024, senza nuovi assegnatari post gare, quei tratti di spiaggia, chioschi, ristoranti, lidi, spiagge attrezzate, noleggio imbarcazioni torneranno al demanio e non potranno più essere occupate dai precedenti concessionari. La questione, infatti, non riguarda solo stabilimenti balneari, ma tutte le “concessioni demaniali di carattere economico” (quindi che traggono profitto) presenti sul demanio marittimo. Tutte attività economiche che devono essere aperte alla libera concorrenza. In questi termini è possibile recuperare qualche carta utile per salvaguardare la posizione dei concessionari uscenti, che avranno comunque diritto ad un indennizzo (non in via automatica, ma in relazione ai concreti investimenti fatti nella certezza di poter contare su un’autorizzazione). Il sistema di gara da attuare, infatti, secondo la Plenaria, dovrà prendere in esame non solo la misura dei canoni concessori”, ma anche la capacità tecnica, professionale, finanziaria ed economica, l’esperienza professionale e il know-how acquisito da chi ha già svolto attività analoghe (e, quindi, anche il concessionario uscente), standard qualitativi dei servizi e sostenibilità sociale e ambientale degli investimenti, ferma restando, chiarisce sempre la Plenaria, la necessità di evitare ipotesi di preferenza automatica per i gestori uscenti.

Quanto alle proroghe già rilasciate, l’Adunanza Plenaria indica ai Comuni il percorso da seguire: non occorre l’avvio di procedimenti di autotutela; il provvedimento amministrativo è un semplice atto ricognitivo di proroga di un effetto prodotto automaticamente dalla legge, senza intermediazione del potere amministrativo. Pertanto, se viene meno la legge che interviene sulle specifiche statuizioni di proroga, decadono gli atti amministrativi emanati e, quindi, “l’effetto della proroga deve considerarsi tamquam non esset, come se non si fosse mai prodotto”.

Oltre alla disapplicazione della proroga generalizzata, l’altra questione giuridica, particolarmente interessante, è quella relativa alla possibilità per i Comuni di pubblicare, da subito, bandi per il rilascio di nuove concessioni demaniali. Taluni Enti locali, ma non tutti, erano titubanti in tal senso, in ragione di una disposizione della L.n. 145/2018 che imponeva una sorta di sospensione di nuove concessioni in attesa di una revisione di quelle in essere entro un arco temporale, poi non rispettato (ma questa, ahinoi, non è una novità). Ora, la Plenaria ha chiarito che i Comuni, anche in assenza di un intervento del Legislatore, possono pubblicare i bandi per il rilascio di nuove concessione demaniali, avendo già tutti gli elementi necessari: “anche nell’inerzia del legislatore, l’art. 12 della direttiva 2006/123 e i principi che essa richiama, tenendo anche conto di come essi sono stati più volti declinati dalla giurisprudenza europea e nazionale, già forniscono tutti gli elementi necessari per consentire alle Amministrazioni di bandire gare per il rilascio e il rinnovo delle concessioni demaniali”. I Comuni, quindi, soprattutto quei pochi che sono riusciti a dotarsi di uno strumento di pianificazione come il Piano Coste approvato in via definitiva, potranno ora decidere di attuarne le previsioni, pubblicando i bandi per le aree demaniali, ancora libere, destinate ad insediamenti balneari, di ristorazione, ricettivi e ricreativi.

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Lo studio legale Gaballo è specializzato nel diritto amministrativo (urbanistica-edilizia, diritto ambientale, appalti pubblici e privati, demanio marittimo, procedure concorsuali, etc.). Offre assistenza giudiziale e stragiudiziale ed è abilitato innanzi al Patrocinio innanzi al Consiglio di Stato ed alle altre Magistrature Superiori.




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Via libera dal TAR Lecce agli idrovolanti per la Grecia da Santa Maria al Bagno

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Il TAR Lecce rigetta il ricorso contro i provvedimenti che autorizza no il progetto degli idrovolanti nella marina di S anta M aria al Bagno, che, pertanto, ora può “ decollare ”. I fatti. Lo scorso mese di febbraio, i l proprietario di un’abitazione vicina al giardino della memoria di S .M. al Bagno e presidente del Comitato di S .M. al Bagno a difesa della m a rina e del giardino della memoria , impugna va al TAR Lecce il progetto degli idrovolanti sul quale l’Amministrazione Mellone punta per incrementare l’economica turistica della marina . Nel 2020, infatti, il Comune di Nardò aveva ottenuto un finanziamento a fondo perduto del programma europeo Interreg Grecia/Italia 2014/2020, per un importo di € 533.000,00, per l’installazione di una idrosuperfic i e con mini terminal nella marina di Santa Maria al Bagno di Nardò. Il finanziamento è condizionato alla realizzazione dell’opera nei prossimi mesi . Sul progetto dell’opera pubblica si è tenuta una conferenza dei servizi nel 2020 per l’acquisizione dei pareri da parte delle Autorità competenti; la conferenza dei servizi si è conclusa lo scorso mese di novembre con l’acquisizione di tutti i pareri favorevoli alla realizzazione dell’opera, compreso quello della Soprintendenza . Sennonchè l o scorso mese di febbraio il proprietario dell'abitazione impugna va al TAR Lecce la suddetta conferenza dei servizi ed i pareri acquisiti all’interno della stessa , in particolare quello della Soprintendenz a, a difesa della sua a bitazione e quale residente del Comitato di Santa Maria al Bagno . L’Amministrazione di Nardò decideva di difendersi in giudizio con l’Avv. Paolo Gaballo , il quale , innanzi al TAR Lecce , eccepi va la tardività del ricorso, poiché notificato oltre il termine di decadenza di 60 giorni dalla conoscenza dei provvedimenti impugnati da parte del ricorrente ed il difetto di legittimazione sia del ricorrente , che del comitato che lo stesso rappresenta, per carenza di presupposti necessari . All’udienza camerale tenutasi lo scorso 10 marzo i legali del proprietario dell'immobile rinuncia vano all’istanza di sospensione che avevano richiesto contro i provvedimenti impugnati. Il pomeriggio dello stesso giorno i suddetti legali notificavano un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica intestato a l padre del ricorrente e comproprietario della medesima abitazione , che contestava, per le stesse ragioni del figlio, i provvedimenti già impugnati da quest’ultimo . L’Amministrazione di Nardò decideva di trasporre il giudizio al TAR Lecce attraverso l’Avv. Paolo Gaballo , che evidenziava la corretta la localizzazione dell’ opera pubblica lungo la costa neretina, trattan do si di scelte che, pur essendo riservate alla discrezionalità dell ’ amministrazione , erano state adeguatamente istruite e motivate, tenendo conto anche del giardino della memoria, visto che lo stesso sarebbe stato riqualificato, valorizzato ed impegnato solo in minima parte, senza alcun impatto . I l Tar Lecce , accogliendo le tesi dell’Avv. Gaballo, ha pubblicato la sentenza che rigetta il ricorso del comproprietario dell'immobile, ritenendolo infondato. Secondo il TAR , “l’amministrazione ha esercitato i propri poteri discrezionali senza omettere di valutare e comparare tutti gli inter e ssi coinvolti dalla scelta localizzativa e in particolare l’interesse alla conservazione del valore simbolico del giardino della memoria” . E’ stato così scongiurato il rischio d i perdita del finanziamento comunitario da parte del Comune di Nardò che ora potrà realizzare il progetto degli idrovolanti, offrendo alla collettività un’importante servizio turistico.

Intervista pubblica

I centri diurni socio riabilitativi negli ambiti territoriali della Regione Puglia

Tele Rama - 10/2021

Durante la trasmissione "Controvento", in onda su tele rama, sono state affrontate le problematiche che vivono i centri diurni socio-riabilitativi degli ambiti territoriali della Provincia di Lecce. In particolare si è affrontata la questione del giudizio amministrativo pendente tra i suddetti centri e l'ASL Lecce per la riattivazione del servizio di trasporto degli utenti diversamente abili presso i centri diurni accreditati dalla Regione Puglia

Titolo professionale

Presidente dell’A.I.G.A. (Associazione Italiana Giovani Avvocati) della Provincia di Lecce

AIGA - 7/2011

Presidente dell’A.I.G.A. (Associazione Italiana Giovani Avvocati) della Provincia di Lecce dal mese di luglio 2011 al luglio 2013.

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