Caso legale:
Si è rivolta a me una giovane madre di due bambine che, all'indomani del fallimento di una convivenza more uxorio, aveva precedentemente, con altro collega, sottoscritto un accordo giudiziale per affidamento della prole e relative condizioni economiche che la penalizzava in toto, lasciando all'ex compagno libero arbitrio sui tempi dell'affidamento, nonché sulla scelta delle spese straordinarie da rimborsare alla madre. Ho intrapreso, attraverso diversi incontri sia con la sola cliente, e sia solo con la collega che rappresentava la controparte, un percorso di mediazione che ha condotto a disinnescare tutti i motivi di criticità, impedendo che la prole continuasse ad essere strumento di ritorsione reciproca fra i genitori e, soprattutto, riconducendo tutte le condizioni di affidamento della prole e le relative statuizioni economiche entro l'alveo dei protocolli di intesa dei Tribunali nazionali in materia, e con la maggiore soddisfazione possibile degli interessi di entrambi i genitori.