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Dalla Rivoluzione francese all’era digitale, un secolo dopo l’altro, il declino dell’Occidente si è consumato lentamente, ma inesorabilmente.
Pierfrancesco Viti, avvocato e saggista, accompagna il lettore in un percorso storico, sociale e filosofico che mette a nudo il cuore del problema: la perdita dei punti di riferimento. Dalla parola data all’onore personale, dalla responsabilità all’autorità, ciò che un tempo costituiva il tessuto invisibile della civiltà è stato spazzato via – in nome di una falsa libertà e di un’uguaglianza imposta.
Il libro parte dal duello, simbolo di una società che, pur nella sua durezza, riconosceva la dignità dell’individuo e la forza della coerenza tra parola e azione. Da lì, il lettore viene condotto attraverso i grandi snodi del pensiero moderno e rivoluzionario: l’Illuminismo, il 1789, il socialismo, l’uniformazione massificata del Novecento, l’ideologia woke, fino a giungere all’epoca dei social media, dove la comunicazione si è svuotata di contenuto e l’identità si misura in like.
“Nessuna politica, per quanto ambiziosa, può redistribuire qualità come la bellezza, la serenità interiore, l’intelligenza o il talento naturale.”
Ogni capitolo è un affondo: sulla dissoluzione spirituale, sul livellamento culturale, sulla sostituzione della verità con l’opinione, sull’illusione del progresso che ha reciso ogni legame con il sacro. L’uguaglianza è diventata feticcio, la meritocrazia un fastidio, la differenza un crimine. In nome della libertà, si è ottenuto conformismo; in nome dell’inclusione, si è generata confusione; in nome della giustizia sociale, si è sacrificata la verità.
“La disuguaglianza non è eliminabile, perché è parte della condizione umana.”
“Il distacco dal sacro ha spalancato le porte a una visione funzionalista della realtà.”
Pierfrancesco Viti non si limita alla diagnosi: propone una riflessione radicale e rigorosa sul bisogno urgente di riscoprire i fondamenti perduti della civiltà occidentale. Un testo controcorrente, che rompe il silenzio complice della cultura dominante e invita a ripensare i pilastri dell’identità europea: gerarchia, disciplina, onore, sacrificio, verità.
“In nome del progresso, si è tagliato il filo che collegava l’uomo a una realtà superiore. E cosa è rimasto? Un uomo moderno, apparentemente emancipato, ma disorientato.”
DAL DUELLO AI SOCIAL è un’opera per chi vuole capire cosa si è rotto. E perché non si potrà ricostruire nulla senza prima rimettere ordine.
Un saggio di pensiero, ma anche un grido civile.
Una denuncia lucida della decadenza.
Una chiamata al risveglio.
🎯 Se cerchi un libro che non sia timido con la verità, che non pieghi la schiena alla cultura dominante, e che ti dia gli strumenti per comprendere il presente – e reagire – questo è il libro giusto.