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Transazioni commerciali: la valenza del contratto nell'ambito dell'azione legale di recupero del credito

Scritto da: Pietro Lauretta - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

IL RECUPERO CREDITI AZIENDALE:

L’importanza dei contratti commerciali sotto molteplici profili.

Un aspetto ancora oggi sistematicamente sottovalutato dalla maggioranza delle imprese, è la stipula dei contratti nell’ambito dell’attività commerciale (forniture di beni e/o servizi, trasporti, depositi, noleggi etc...). Sebbene essa possa risultare una pratica superflua, specialmente per determinate operazioni poste in essere con i c.d. soggetti “fidati”, si rivela poi una scelta nefasta quando sorgerà l’esigenza di recuperare il credito portato dalla fattura commerciale rimasta impagata.

Ebbene, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17989/2016 (sempre attuale sul piano dell’incidenza pratica), hanno stabilito che il luogo di adempimento delle obbligazioni pecuniarie può essere il domicilio del creditore solo ove il credito sia liquido. In concreto, dunque, il creditore di una somma di denaro potrà agire in giudizio avanti il Tribunale del luogo in cui lo stesso ha il proprio domicilio/sede (art. 1182 c.c. 3° comma), solo nel caso in cui la somma sia determinata nel suo ammontare (ad esempio attraverso un contratto), ovvero sia determinabile in base a un semplice calcolo aritmetico (si pensi al caso in cui il contratto indichi il prezzo per unità di prodotto), e non si renda necessario procedere a ulteriori accertamenti e indagini in giudizio sull’effettivo ammontare.  

Viceversa, nel caso in cui il credito non sia provvisto del requisito della liquidità e venga quindi determinato unilateralmente dal creditore (ad es. attraverso l’emissione di fatture), si applicherà il 4° comma dell’art. 1182 c.c., e quindi l’obbligazione dovrà essere adempiuta presso il domicilio del debitore.

Sul punto è, anzitutto, da dire che il principio affermato dalla Cassazione non è, secondo il parere di chi scrive, per nulla condivisibile anche perché tende a tutelare maggiormente la posizione del debitore piuttosto che quella del creditore, il quale (in assenza di contratto) sarà costretto ad anticipare anche i costi ulteriori della trasferta del proprio avvocato presso il foro in cui ha domicilio il debitore.

Stante comunque il carattere vincolante di una pronuncia emessa a Sezioni Unite, il consiglio rivolto a tutte le imprese è in ogni caso quello di assumere i necessari accorgimenti predisponendo i contratti commerciali con l’ausilio di un legale di fiducia, o in alternativa adottare una strategia d'impresa vincente. 

Sottoscrivere nella fase iniziale del rapporto commerciale un contratto, in cui cristallizzare gli importi concordati, modalità e termini di pagamento e ogni altro elemento accessorio, è utile anche per ottenere la provvisoria esecutorietà dell’eventuale decreto ingiuntivo, che consentirà di giungere in breve termine all’esecuzione forzata.

Ancora oggi, dunque, sono molteplici i motivi per introdurre una prassi aziendale virtuosa e far così sottoscrivere ai propri clienti un regolare contratto. Il consiglio è sempre quello di adattare il contratto alla fattispecie concreta, evitando di utilizzare i modelli scaricati on.line che spesso complicano la situazione anzichè migliorarla.



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Pietro Lauretta

Avvocato civilista e penalista - esperto di diritto dell'immigrazione