Caso legale:
Ho assistito un automobilista che, entrato nella propria vettura ferma in parcheggio e agganciate le cinture di sicurezza, veniva colpito a bassa velocità da tergo, da una vettura che stava effettuando una manovra in retromarcia. A causa dell'urto la vettura parcheggiata veniva sospinta in avanti ed andava a colpire un panettone di cemento. A causa di quest'urto scoppiavano gli airbag anteriori e quello lato guida andava a colpire violentemente il volto dell'autista che era leggermente chinato in avanti in quanto si apprestava ad inserire le chiavi di accensione del veicolo. L'autista in questione riportava un trauma al volto, con microfratture al setto nasale ma soprattutto con lesione della capacità visiva all'occhio destro (quantificata al 15% di danno biologico). Dopo avere eseguito tutti gli accertamenti medici del caso e stabilizzate le lesioni, avviavo la richiesta di risarcimento del danno alla compagnia assicuratrice della vettura responsabile che, però, rifiutava il risarcimento ritenendo le lesioni sproporzionate rispetto all'evento. A tutela delle ragioni del cliente, si rendeva necessario effettuare degli approfondimenti di natura tecnica che potessero dimostrare il nesso causale tra l'evento e le lesioni riportate dal danneggiato. A seguito della ricostruzione cinematica del sinistro e con valutazione medico legale di supporto, dopo ampia discussione con la compagnia, veniva riconosciuto all'autista danneggiato il totale risarcimento spettante.