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Società civile, cittadinanza civica e diritto dell'antidiscriminazione: dinamiche di sussidiarietà ed integrazione degli stranieri

Università di Trento - 11/2023




Conferenza: I processi di mobilità migratoria hanno prodotto una pluralità di conseguenze sociali e giuridiche nelle società di accoglienza. In particolare, si assiste a fenomeni di «integrazione civica», con riferimento alle iniziative volte ad agevolare la fruizione di diritti prestazionali da parte di stranieri, soprattutto immigrati e rifugiati, nonché minori non accompagnati. Gli esponenti della società civile svolgono un’azione cruciale a questo riguardo, sostenendo l’integrazione di questi soggetti nel tessuto della cittadinanza, anche con azioni sostitutive delle politiche pubbliche. La «cittadinanza sociale» (che definisce il godimento effettivo dei diritti sociali), infatti, appare come una risultante dell’impegno volontario, spontaneo e solidale dei soggetti della società civile. Ad esso, si affianca l’importanza dell’assistenza per la relativa tutela, agevolando il ricorso agli organi giurisdizionali, che emergono quali sensori sociali di situazioni strutturali di disagio. La qualità dell’integrazione civica che ne risulta si collega strettamente al principio di sussidiarietà orizzontale, coerentemente con la nozione prevista dall’ultimo comma dell’art. 118 Cost. Di pari importanza, risulta l’organizzazione regionale (e, spesso, comunale) nell’erogazione dei servizi sociali (sanità, istruzione, abitazione), nel rispetto dei principi di sussidiarietà e di non discriminazione. Si può così parlare di una «cittadinanza sociale regionale»: una figura descrittiva che si configura come virtualmente applicabile anche ai cittadini e che, nel caso degli stranieri, conferisce un significato particolare al relativo inserimento sociale. In tal senso, il fenomeno dell’integrazione civica contribuisce a definire il quadro della «forma di regione». L’incontro di studio qui proposto è volto ad analizzare questi fenomeni, sotto il profilo della razionalizzazione dei profili qualitativi del fenomeno, secondo le priorità dell’azione pubblica, quali la competitività dei territori, il perseguimento dell’equilibrio sociale, la contrazione degli atteggiamenti discriminatori, l’incremento dell’internazionalizzazione della società, della cultura e dell’economia.

Fonte: Università di Trento



Pubblicato da:


Rosalinda Dieghi

Avvocata del Lavoro e dell'Immigrazione