Intervista:
L’accesso alle misure alternative al carcere, come la detenzione domiciliare, non è uguale per tutti i condannati, e ad essere discriminati sono proprio i più emarginati. È la denuncia di Avvocato di strada, che nel seminario “Carcere e senza dimora”, realizzato nell’ambito del progetto “Diritti ai margini”, racconta come sia difficile ottenere misure alternative, come la detenzione domiciliare e l’affidamento in prova al servizio sociale, per chi vive in strada o in una situazione di estrema povertà, perché non ha una casa dove scontare la pena.
Fonte: La difesa del Popolo - clicca quì