Avvocato Sebastiano Desogus a Cagliari

Sebastiano Desogus

Avvocato Senorbì - Cagliari - Sardegna

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DROGA PARLATA

Scritto da: Sebastiano Desogus - Pubblicato su IUSTLAB

Pubblicazione legale:

Un processo di "droga parlata" può avvenire quando alcuni soggetti sono sottoposti a delle intercettazioni telefoniche, e in queste conversazioni  si parlerebbe, attraverso un linguaggio allusivo  e non chiaro, di passaggi di sostanze stupefacenti.

Con l'espressione di "droga parlata" si fa riferimento al linguaggio che è adoperato dagli spacciatori nel corso delle conversazioni per gli accordi e le trattative relative al commercio dello stupefacente.

In questi casi, il principio fissato dalla giurisprudenza di legittimità è un punto di riferimento fondamentale per il giudice di merito che viene dunque "responsabilizzato" di compiere attraverso un'attenta analisi delle conversazioni, e considerata la frequenza di alcune espressioni,  una difficile e complessa valutazione delle risultanze investigative.

L'interlocuzione telefonica, tuttavia, non necessariamente deve  trovare delle conferme esterne, infatti per la Giurisprudenza consolidata, per essere considerato colpevole un soggetto non occorre che gli sia stata sequestrata un minimo di sostanza stupefacente o che sia stata fotografata una cessione di coca e/o una bustina d'erba, ma sono sufficienti le sole conversazioni captate.

Ci poniamo la domanda: " ma in quella conversazione si parla veramente di droga o di qualcos'altro?"; sicuramente la difesa dovrà dare una spiegazione logica a quelle conversazioni, infatti, l'intercettazione per avere una validità probatoria, deve essere connotata da tre elementi. "chiarezza, decifrabilità del significato e assenza di ambiguità".

Bisogna essere in presenza di indizi univoci, precisi e concordanti e rispettosi dei criteri fissati dall'art 192 c.p., così che può dirsi raggiunta la prova di responsabilità; occorre che le conversazioni parlino  espressamente di droga, di fumo, di prezzo per ogni grammo, del rischio di essere arrestati, di viaggi in qualche località a ritirare un pacco, di acconti e crediti, tutte espressioni che non lasciano spazio al dubbio della responsabilità dell'imputato e/o indagato.

A questo proposito, in caso di condanna per spaccio di sostanza stupefacente quando il contenuto delle conversazioni telefoniche poste a base della condanna non sia sostenuto da elementi obiettivi - sequestri, perquisizioni, dichiarazioni di terzi ecc - il giudice sarà tenuto a motivare i motivi dei mancanti riscontri (Cass. pen., sentenza n. 50995/13).

In tema di droga parlata, si ricordano le figure criminose descritte nell'art. 73 D.P.R. n. 309/90 che hanno ad oggetto il traffico illecito delle sostanze stupefacenti in tutte le sue forme, compresa quella della offerta in vendita, e non le vanterie di chi "OFFRE" stupefacenti senza averne la disponibilità

Non si può pertanto, affermare la penale responsabilità per il delitto di offerta in vendita di sostanze stupefacenti se prima non si è raggiunta la prova che queste fossero nella disponibilità del soggetto sottoposto ad intercettazione



Avv. Sebastiano Desogus - Avvocato Senorbì - Cagliari - Sardegna

Mi chiamo Sebastiano Desogus, mi occupo prevalentemente di DIRITTO PENALE, DIRITTO DI FAMIGLIA e DIRITTO COMMERCIALE. Più precisamente: mi occupo di reati contro la persona, traffico di stupefacenti, reati sessuali, reati finanziari, bancari, societari, fallimentari e tributari.




Sebastiano Desogus

Esperienza


Diritto penale

Nell'ambito della difesa penale il mio compito principale è quello di individuare il "punto nodale" del processo ai fini della predisposizione della difesa e orientare l'attività difensiva in una direzione precisa evitando la ricerca di prove manifestamente superflue o irrilevanti. nell'ambito penale bisogna garantire al cliente il massimo impegno dandogli sempre una posizione di esclusiva priorità rispetto a qualsivoglia coinvolgimento personale, anche di natura economica.Come regola principale: se non si riesce a far assolvere l'imputato bisogna fare in modo di non danneggiare il processo.


Omicidio

Fornisco assistenza legale con estremo impegno in caso di omicidio. Sin dal momento in cui ricevo l'incarico seguo accuratamente il caso sin dal momento delle indagini anche in prospettiva della scelta del rito.


Diritto penitenziario

Mi occupo di diritto penitenziario e garantisco assistenza professionale alle persone che si trovano ristrette in carcere oltre al supporto fornito ai parenti per le esigenze connesse alla detenzione dei loro familiari: permessi di colloquio, accesso al carcere, assistenza per pratiche burocratiche.


Altre categorie:

Separazione, Divorzio, Diritto bancario e finanziario, Investimenti, Diritto dei trasporti terrestri, Diritto ambientale, Violenza, Stalking e molestie, Affidamento, Adozione, Tutela dei minori, Fusioni e acquisizioni, Diritto assicurativo, Recupero crediti, Pignoramento, Diritto del lavoro, Mobbing, Diritto amministrativo, Appalti pubblici, Diritto immobiliare, Edilizia ed urbanistica, Diritto condominiale, Locazioni, Sfratto, Tutela del consumatore, Malasanità e responsabilità medica, Diritto agrario, Diritto dello sport, Tutela degli anziani, Mediazione, Negoziazione assistita, Domiciliazioni.


Referenze

Pubblicazione legale

ORDINE DI PROTEZIONE

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+++ORDINE DI PROTEZIONE +++ Quando la condotta del coniuge o di altro convivente è causa di grave pregiudizio all’integrità fisica o morale ovvero alla libertà dell’altro coniuge o convivente, il giudice, su istanza di parte, può adottare con decreto uno o più dei provvedimenti di cui all’articolo 342-ter. Art. 342-ter. (Contenuto degli ordini di protezione). Con il decreto di cui all'articolo 342-bis il giudice ordina al coniuge o convivente, che ha tenuto la condotta pregiu dizievole, la cessazione della stessa condotta e dispone l'allontanamento dalla casa familiare del coniuge o del convivente che ha tenuto la condotta pregiudizievole prescrivendogli altresi', ove occorra, di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dall'istante, ed in particolare al luogo di lavoro, al domicilio della famiglia d'origine, ovvero al domicilio di altri prossimi congiunti o di altre persone ed in prossimita' dei luoghi di istruzione dei figli della coppia, salvo che questi non debba frequentare i medesimi luoghi per esigenze di lavoro. Il giudice puo' disporre, altresi', ove occorra l'intervento dei servizi sociali del territorio o di un centro di mediazione familiare, nonche' delle associazioni che abbiano come fine statutario il sostegno e l'accoglienza di donne e minori o di altri soggetti vittime di abusi e maltrattati; il pagamento periodico di un assegno a favore delle persone conviventi che, per effetto dei provvedimenti di cui al primo comma, rimangono prive di mezzi adeguati, fissando modalita' e termini di versamento e prescrivendo, se del caso, che la somma sia versata direttamente all'avente diritto dal datore di lavoro dell'obbligato, detraendola dalla retribuzione allo stesso spettante. Con il medesimo decreto il giudice, nei casi di cui ai precedenti commi, stabilisce la durata dell'ordine di protezione, che decorre dal giorno dell'avvenuta esecuzione dello stesso. Questa non puo' essere superiore a ((un anno)) e puo' essere prorogata, su istanza di parte, soltanto se ricorrano gravi motivi per il tempo strettamente necessario. Con il medesimo decreto il giudice determina le modalita' di attuazione. Ove sorgano difficolta' o contestazioni in ordine all'esecuzione, lo stesso giudice provvede con decreto ad emanare i provvedimenti piu' opportuni per l'attuazione, ivi compreso l'ausilio della forza pubblica e dell'ufficiale sanitario. Studio Legale Desogus

Pubblicazione legale

ESERCIZIO ARBITRARIO DELLE PROPRIE RAGIONI

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REATO DI ESERCIZIO ARBITRARIO DELLE PROPRIE RAGIONI. Voltura utenze: responsabile penalmente l’ex marito che si fa ragione da sé procedendo al distacco della luce della casa familiare assegnata all’ex moglie perché questa non procede a intestare a suo nome i contratti. Avvocato Sebastiano Desogus

Pubblicazione legale

DIFESA COME DIRITTO

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DIFESA PENALE L’articolo 25 della Costituzione dispone che “nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge”: solo la legge può stabilire le regole per l’accertamento della verità e solo il giudice può amministrare quelle regole. L’avvocato è l’interprete necessario di chi ha vissuto i fatti nel rapporto con chi amministra le REGOLE. Il difensore penale ha il compito di portare la verità storica nel processo, di farla apprezzare e valutare correttame nte dal giudice, di assicurarne l’accertamento. E deve sapere avvicinarsi, comprendere, sostenere il proprio cliente in quel momento destabilizzante che è il coinvolgimento in un processo penale, che Esso sia vittima, parte civile o imputato. Avvocato Sebastiano Desogus

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