Sentenza giudiziaria:
L'autore di un reato (o di plurimi reati, come nel caso specifico a cui mi riferisco) deve essere punito per quanto ha commesso solo se la sua condotta possa essere ritenuta effettivamente a lui imputabile, perché commessa con piena coscienza e volontà.
Diversamente, si giungerebbe ad un risultato inaccettabile in un ordinamento civile.
La tesi difensiva, supportata dal consulente di parte, è stata confermata in primo grado dal perito del Tribunale di Monza e successivamente ritenuta corretta dalla Corte d'Appello di Milano e dalla Corte di Cassazione: il soggetto in questione non era meritevole di punizione per la condotta tenuta, ma bisognoso innanzitutto di cure mediche e nel frattempo di contenimento preventivo.
Giustizia (quella con la "G" maiuscola) è stata fatta.